Bologna, 3 maggio 2017 – Comincia il 5 maggio a Mannheim il concorso internazionale a tre stelle di paradressage. L’Italia si presenta con Francesca Salvadè, Alessio Corradini ed Erica Barozzi, quest’ultima debuttante a livello internazionale e dunque prossima a vivere un momento davvero significativo per la sua carriera di amazzone.
Ferdinando Acerbi, tecnico federale per il paradressage, è soddisfatto: «Sì, sono molto contento perché questo di Mannheim è un altro piccolo ma significativo passo: ci presentiamo con due atleti esperti che ce la stanno mettendo tutta, e poi con un’esordiente in campo internazionale. Mi dispiace molto che non possa essere con noi anche Sara Morganti, assente perché impegnata con le sue cure; ma la rivedremo in gara nel prossimo appuntamento di Casorate».
Come arrivano a Mannheim i nostri azzurri?
«Direi bene. La cavalla di Alessio Corradini sta progredendo molto e a Deauville, nella gara precedente questa, è andata molto bene. Francesca Salvadè sta dando prova di enorme crescita personale, sta diventando sempre più indipendente, a Deauville è venuta da sola senza il suo istruttore e si è comportata benissimo: adesso cercheremo di farle fare il più gran numero di uscite possibile in vista del Campionato d’Europa».
La situazione generale del paradressage in questo momento la soddisfa?
«Direi di sì. Stiamo facendo opera di scouting sul territorio per trovare nuove leve, e adesso abbiamo qualcuno che comincia ad affacciarsi sulla scena internazionale. Ho ripreso anche a lavorare con i binomi che comunque durante il periodo olimpico erano stati giocoforza seguiti un po’ meno per la necessità di dedicarsi molto alla prima squadra».
Quali sono gli obiettivi che ci si propone di raggiungere?
«L’obiettivo del quadriennio è quello di allargare il più possibile il numero degli atleti coinvolti. Stiamo lavorando in tanti, c’è anche la possibilità di raggiungere sponsorizzazioni importanti. Insomma, mi piacerebbe si potesse creare un movimento organico. Abbiamo un buon numero di atleti nei gradi 3, 4 e 5, siamo alla ricerca di qualcuno nei gradi più bassi dove abbiamo pochi ricambi».
Il traguardo a breve termine sarà il Campionato d’Europa…
«Certo. Anche se è un appuntamento un po’ interlocutorio essendo quello che segue le Olimpiadi. I cavalli che hanno fatto la gara olimpica a Rio de Janeiro e che vi parteciperanno di certo non saranno quelli per i Giochi di Tokyo, mentre i nuovi saranno all’inizio della loro carriera internazionale: quindi è un buon momento per cominciare a fare gare di livello superiore per atleti che non hanno ancora una grande esperienza sulle spalle».