Milano, giugno 2015 – Per i baby-boomer italiani affetti dal ticchio dei cavalli sin dall’età infantile (leggi: quarantenni avanzati ippomaniaci) Zigolo di San Calogero è un nome che sa di buono: nella disciplina del Completo con Roberta Gentini partecipò alle Olimpiadi di Atlanta nel’96 e agli Europei di Burghley del’97.
Sotto la sella di qusta amazzone per anni fu uno dei cavalli più conosciuti e noti in una specialità difficile e già poco praticata in Italia, dopo il periodo d’oro dei decenni precedenti: nato in Sicilia nell’allevamento di San Calogero, la sua carriera era cominciata nel salto ostacoli ed era passato anche dalla scuderia di Roberto Arioldi. Era figlio di Joeux Florion, Sella Francese e Nacchera III (che come nonna paterna aveva la pregevole Volterrana, nipote del mitico tesiano Niccolò dell’Arca) quindi si ritrovava 73,8% di sangue, era sensibile e delicato da montare.
Ma il coraggio e il grandissimo cuore di Zigolo resero subito evidente che lui era uno capace di fare il completo: così ai Pratoni del Vivaro incontrò Roberta Gentini, e insieme formarono un binomio ideale.
Zigolo è morto ieri, ad una età che non tutti i cavalli raggiungono e senza aver mai lasciato la sua Roberta che lo ricorda con queste parole, sulla sua pagina Facebook:
“Sapevo che sarebbe arrivato anche questo giorno. Con te se ne va la parte più bella e più importante della mia vita, io sono quello che sono solo grazie a te, per quello che hai fatto e che sei stato per me. Tutto quello che ho è solo perché tu ci sei stato: da ragazzina dicevo a tutti che se tu fossi stato un uomo, saresti stato il mio uomo ideale, il mio principe azzurro e dopo 23 anni passati insieme lo credo ancora. Grazie Zigolo, unico e irripetibile, grazie di avermi concesso l’onore di vivere tante bellissime avventure con te: adesso spero di riuscire ad essere forte come lo eri tu, mi mancherai”.
19 giugno 2015