Bologna, marzo 2015 – Henk Nooren è riuscito a conquistarsi un privilegio invidiabile: quello di poter decidere liberamente cosa fare, se farlo, quando farlo, con chi farlo, per quanto farlo. E’ un privilegio che si è guadagnato in anni di lavoro intenso, quasi maniacale, totalizzante: che lo ha portato a essere universalmente riconosciuto come il miglior trainer del mondo. E’ anche un professionista integerrimo, ovviamente: quando ha lavorato con gli spagnoli era spagnolo, con gli italiani italiano, con gli olandesi olandese, con i francesi francese e con gli svedesi svedese. Perfino giapponese con i giapponesi. E non è una questione di bandiera, no: è una questione di obiettivi e di lavoro. Per lui quello che più conta in assoluto è il lavoro. Dategli la materia e lui vi si applicherà con lo stesso scientifico entusiasmo di sempre, comunque e ovunque. Non intralciatelo e il risultato sarà assicurato. Per questo è il numero uno indiscusso. Adesso però il trainer olandese ha detto stop. Dopo due anni alla guida (per la seconda volta) della squadra svedese Nooren ha annunciato l’intenzione di non proseguire oltre (però l’aveva già detto due anni fa dopo essere stato il trainer della Francia… ). I suoi impegni di lavoro – i clienti privati, sua figlia, gli stage e i ‘clinic’ a casa sua – in questo momento non gli consentono di poter svolgere al meglio l’incarico per conto della federazione svedese, e lui non è uno che rimane su una poltrona consapevole di non poter dare il 100% di sé stesso. I cavalieri svedesi sono sparsi tra Germania e Svezia: “Questo significa che io devo raggiungere ogni singolo cavaliere o amazzone presso la loro base, oppure organizzare degli sporadici incontri in cui riunirli a piccoli gruppi. Ma in questo momento non sono in grado di fare un buon lavoro in queste condizioni e quindi preferisco fermarmi”, ha dichiarato Nooren dalle pagine del sito internet della federazione svedese. Dopo (in due anni) aver portato la Svezia alla conquista della medaglia di bronzo nel Campionato d’Europa 2013 e alla qualifica per le Olimpiadi di Rio 2016.
12 marzo 2015