Vejer de la Frontera, marzo 2016 – Luca Moneta ha un affetto speciale per Neptune Brecourt, un cavallo che davvero potrebbe esemplificare al meglio la favola del brutto anatroccolo. Con lui – sul quale nessuno a suo tempo avrebbe scommesso una lira – il cavaliere lombardo ha preso parte ai più importanti appuntamenti mondiali, con lui si è tolto le soddisfazioni per il momento migliori della sua vita sportiva. Soprattutto Moneta è riuscito a fare con Neptune Brecourt ciò che sarebbe parso impossibile ai più: tra di loro quindi, cavaliere e cavallo, si è stabilito un rapporto di reciproco ed esclusivo scambio, rappresentando al meglio il significato del termine binomio. A un certo momento Luca Moneta ha deciso di togliere a Neptune Brecourt la pressione dell’essere il cavallo numero uno, quello in corsa per i campionati internazionali, le Coppe delle Nazioni e i Gran Premi con tutto ciò che ne consegue in termini di allenamento, selezioni, gare, fatica e stress. Senza però pensionarlo, intendiamoci: gare sì, ma in serenità e leggerezza. Con divertimento. E i risultati continuano a esserci: come ieri a Vejer de la Frontera, dove Moneta con Neptune Brecourt ha conquistato il primo posto nella gara più importante della giornata (il cosiddetto piccolo Gran Premio), una categoria a barrage da 1.45 che ha visto ben 81 partenti al via. In barrage Neptune ha galoppato con quel suo modo così personale, così apparentemente lontano da qualunque raffinatezza tecnica eppure tremendamente efficace: tanto da lasciare il secondo classificato, il britannico Matthew Sampson su Cecilia, a quasi un secondo di distacco. La cosa davvero significativa però è che Luca Moneta quando porta a termine una buona gara (vittoria o meno) con Neptune è felice. Davvero felice. Come quando si riesce a fare una cosa molto bella con il proprio migliore amico.
13 marzo 2016