Abbasanta(OR). Nella sala convegni di Tanca Regia di Abbasanta si è tenuto un importante seminario sulla ricerca scientifica applicata al miglioramento genetico del cavallo. Hanno parlato sull’argomento i ricercatori dell’università di Perugia, dell’università di Sassari e i ricercatori dell’Agris.
Le due Università hanno sottolineato l’aspetto teorico, ma l’AGRIS ha sostenuto la parte pratica della ricerca col suo patrimonio di cavalli, di dati e di applicazione pratica nel quotidiano.
Dopo l’introduzione del padrone di casa dr. Giovanni Piredda, direttore del servizio, ha preso la parola il prof. Silvestrelli di Perugia per presentare il progetto di ricerca sottolineando come i tre fattori determinanti la produzione equina siano selezione, salute e cultura. Sottolineando che il cavallo è una produzione zootecnica, in cui contano le linee femminili, lo stesso professore ha precisato che in Sardegna sono presenti ben sedici delle diciotto linee femminili che contano.
Il dr. Giampaolo Biggio dell’Agris si è soffermato sugli aspetti materiali della ricerca statistica curando le linee genealogiche, la morfologia dei soggetti e soprattutto i parametri funzionali dei cavalli in attività. Tutto questo dovrebbe fornire la base per previsione della valutazione genomica partendo dalla biometria e dalle performance.
Il dr. Andrea Giontella , di Perugia, ha parlato degli aspetti fenotipici dei cavalli e di come, nel voler valutare a priori la bontà degli incroci, si arrivi al BLUP( Best Linear Unbiased Predictor) che permette di pre-aggiustare i risultati che si vogliono conseguire.
A seguire gli interventi dell’Università di Sassari, il prof. Walter Pinna del Dipartimento di Scienze Agrarie si è soffermato sull’organizzazione, mentre ha parlato dei risultati la D.ssa Maria Grazia Cappai sottolineando come il momento determinante dell’allevamento si situi nel periodo tra le 4 settimane antecedenti e le 4 seguenti il parto, in questa fase si pongono i vincoli per una buona carriera sportiva dei singoli soggetti.
Ha concluso i lavori scientifici il Dr. Raffaele Cherchi, direttore generale di Agris, che partendo dalle evidenze di ricerca si è calato nelle esigenze più pratiche della zootecnia. Gli aspetti di riferimento per trarre nuova linfa sono legati al mantenimento e ricostruzione delle linee femminili, confrontandosi con nuove regole di indirizzo allevatoriale, senza scordare la necessità di rinnovare l’attuale parco stalloni che sconta le ristrettezze degli ultimi anni. La tesi : bisogna lavorare in maniera sistemica sul parco fattrici per migliorare, pianificando l’attività stalloniera, operazione scarsamente conseguibile col seme congelato.
L’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi ha segnalato il ruolo decisivo svolto dalla politica che ha messo a disposizione nuovi fondi per il prossimo triennio. “Anche la politica attuale assegna al comparto cavallo il ruolo di risorsa economica integrata nel sistema agricolo, in quello turistico e in quello ambientale. Infatti è da rilanciare la centralità del cavallo sia come produzione di qualità, sia per l’attività degli ippodromi sia in prospettiva di scambi coi mercati esteri.
Dobbiamo ripartire dalle nostre risorse allevatoriali e di competenza scientifica “.
15 luglio 2015