Milano, luglio 2015 – Prologo: due cavalli PSI vengono squalificati dalle corse regolari perché beccati sotto falso nome a correre ad una manifestazione popolare , cosa vietata dalla legge 72 che regolamenta queste manifestazioni. Nota bene: la legge 72 esiste per proteggere i cavalli, essendo i PSI troppo veloci per galoppare senza rischi in una pista che non sia quella di un ippodromo.
Epilogo: dare un bel premio a chi ha fatto rispettare la legge che non fa galoppare i PSI “da piazza” sotto falso nome che sennò si fanno male? Macché: si toglie la legge, così i PSI non vengono squalificati per le corse regolari.
Questo, in soldoni, quanto ha legiferato in data 2 luglio 2015 la Direzione Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare e dell’Ippica del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che con firma del dottor Emilio Gatto ha emesso un decreto illustrato perfettamente già dal nome del dipartimento in questione, lo ripetiamo per sottolinearlo come merita: “qualità agroalimentare e dell’ippica”.
Nel senso che questo decreto fornirà (metaforicamente, visto che in realtà sono quasi tutti equini non DPA) una quantità di carne pregiatissima alle macellerie nostrane, e per la precisione carne di Purosangue Inglese.
Per essere ancora più precisi, quella delle povere bestie che, grazie a questo decreto, saranno portate a galoppare non su una pista di ippodromo (cosa che sanno fare benissimo, essendo per questo selezionati da 300 anni) ma in qualsiasi fierucola di paese e specialmente quelle facenti parte del cosiddetto circuito dei palii di provincia, emuli di quello di Siena ma senza averne costituzione e anticorpi (che il regolamento di Siena impedirà, nonostante il colpo di genio del MIPAAF, di usare lì i PSI).
Con questo decreto, resosi evidentemente così terribilmente necessario a fronte della squalifica di due PSI a Fermo, siamo tornati indietro di cinquant’anni: per la precisione agli anni precedenti la legislazione distrutta da questo decreto, e che era stata così faticosamente costruita con il lavoro di tanti esperti e appassionati non solo di cavalli ma anche di palii.
Primo fra tutti Marco Roghi, medico veterinario che riuscì a cambiare da dentro il Palio di Siena e che fortissimamente volle l’esclusione dei Purosangue Inglesi da Piazza del Campo.
Perché il Purosangue inglese va troppo veloce per piste che hanno raggi di curva così stretti come quelli delle piste ricavate da piazze e piazzette italiche, che per inciso sono tutte più piccole della pista senese, e quindi più pericolose.
Perché quando un PSI galoppa lo fa con tutta l’anima, e non calcola di calibrare la sua velocità in funzione delle caratteristiche della pista – e ancor meno lo fanno i fantini che vengono pagati per vincere.
Questa calibrazione la devono fare le leggi: farla, non disfarla.
E l’unico modo per calibrare la velocità di un cavallo in una pista che non è una pista è cambiare cavallo, metterne uno che non sia la Formula 1 dei cavalli.
Ci vuole un altra macchina, che non riesca materialmente ad andare più veloce di così: e sono i Mezzosangue. Certo, corressero con i Bardigiani sarebbe ancora meglio ma già coi mezzosangue era qualcosa di positivo.
E invece il MIPAAF che fa? Butta in piazza le Formula 1, i Purosangue Inglesi: vorrei che chi ha chiesto, voluto e autorizzato questo scempio di decreto fosse lì vicino quando scoppierà il prossimo anteriore ad un cavallo al galoppo, nella piazzetta del paesino che non poteva più vivere senza la sua corsetta storica. Vorrei che vedesse in faccia la povera bestia che non capisce, che non sa cosa sia successo e che stava solo cercando di fare al meglio quello che è nata per fare – correre veloce.
Il decreto del 2 luglio si nasconde dietro la legge Martini: visto che c’è quella a regolamentare le corse delle manifestazioni popolari (questa la denominazione ufficiale dei paliotti di provincia) non c’è bisogno d’altro.
Già: peccato che la legge Martini, come tutte le leggi, può essere efficace solo se le istituzioni la riescono a far applicare. E davvero per tutte le piazze e i paesini d’Italia che dal 2 luglio 2015 vorranno giocare a far l’ippodromo ci saranno le istituzioni a controllare, e veterinari competenti a dare supporto? Stiamo parlando di veterinari competenti in materia di ippica e corse al galoppo, che sono gli unici utili in queste situzioni.
Come specificava il povero Marco Roghi: “Medici Veterinari dedicati, vale a dire che non è sufficiente essere Medico Veterinario, non è sufficiente occuparsi di ippiatria, ma occorre essere profondi conoscitori della materia, seguire passo per passo l’evoluzione dell’evento e le necessità degli addetti ai lavori al fine di poter con autorevolezza imporre il proprio credo finalizzato ad aumentare la coscienza del rispetto del cavallo e del suo benessere, punti di partenza per poter proseguire nello sviluppare una nuova educazione ippiatrica”.
Davvero il MIPAAF riuscirà a farlo? Bene, ne saremo felici.
Ma nel caso non ne sarà capace, la macelleria conseguente sarà precisa responsabilità anche di chi ha distrutto le regole che mettevano un freno alla pericolosità di certe manifestazioni.
Lo ribadiamo, nel caso non fossimo stati chiari: le corse al galoppo si fanno solo negli ippodromi in possesso di apposite piste, non nelle piazze di paese.
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3 agosto 2015