Bologna, 26 ottobre 2022 – Il nuovo numero di Cavallo Magazine é disponibile a partire da oggi mercoledì 26 ottobre.
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Vi proponiamo di seguito, in versione integrale, l’editoriale del Direttore Corrado Piffanelli.
Molto più delle medaglie d’oro
Poeti, santi e navigatori, ma anche campioni e medaglie d’oro. Nei bilanci di fine anno di molte federazioni spiccano fior di trionfi internazionali, che negli ultimi due anni hanno davvero cambiato l’immagine dell’Italia nel mondo.
Ma quanti di questi risultati sono espressione di un movimento in crescita, di un’impiantistica finalmente moderna, di una integrazione premiante con il mondo scolastico?
Troppo spesso è vero purtroppo il contrario. I nuotatori trionfano mentre le piscine chiudono, la ginnastica fatica sempre a trovare spazi negli impianti cittadini, Berrettini e Sinner spopolano mentre i campi da tennis cedono progressivamente spazio al padel, lo sport a scuola continua a essere materia marginale per le ultime ore di lezione e il numero di tesserati fatica a crescere come ci si aspetterebbe in un momento simile. Le medaglie d’oro sono l’espressione più alta della salute di un movimento sportivo, ma non l’unica: la pallanuoto domina la scena mondiale, ma in Italia non riesce a diffondersi capillarmente, mentre il calcio fallisce ripetutamente la qualificazione mondiale ma è ovunque.
Ecco che in sede di bilancio vanno tenuti in considerazione più fattori. I risultati di massimo livello, sicuramente, ma anche il numero dei tesserati, la crescita qualitativa e quantitativa dell’impiantistica, la diffusione uniforme del movimento nel paese, l’ingresso nel mondo della scuola. Una medaglia in meno e un impianto in più non sono un insuccesso, al contrario. Fanno meno scoop ma garantiscono un futuro certo.
Qual è allora la fotografia dell’equitazione a fine anno 2022?
Parlando di medaglie, senz’altro il terzo oro consecutivo ai mondiali di Herning di Sara Morganti e la promozione in Divisione Uno della nostra Nazionale di salto ostacoli. Ma non finisce qui: i 170 mila tesserati di fine 2021 sono un dato record, come sono di rilievo per esempio i 1131 bambini delle Ponyadi, di 18 diverse regioni e 23 diverse discipline.
Il movimento equestre raggiunge ogni angolo d’Italia grazie alla passione e alla vitalità di 1.800 centri ippici, ci sono 36.288 cavalli e 474 binomi hanno preso parte ai campionati giovanili. Numeri importanti, il cui aggregato vale un pezzetto di Pil, circa 2,3 miliardi di euro, documentati da una recente ricerca della Luiss.
Non siamo ancora un paese di cavalieri e amazzoni, ma certo l’equitazione ha sdoganato la vecchia immagine passando nella percezione collettiva da disciplina elitaria a sport amato se non ancora praticato da tutti.
di Corrado Piffanelli, direttore di Cavallo Magazine – corrado.piffanelli@
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