Londra, dicembre 2015 – Per l’Italia del mondo equestre Babbo Natale è arrivato in anticipo. Ma che bel 21 dicembre anche per Emanuele Gaudiano che si è svegliato da poco nel suo albergo di Londra e si sta chiedendo se si sia trattato di un sogno. Ma la nostra telefonata gli conferma che è tutto vero: ieri, in sella ad Admara, ha vinto il Gran Premio di Coppa del Mondo all’Olympia. Alle sue spalle: Ben Maher, Michael Whitaker e Scott Brash. Insomma, una festa tutta britannica rovinata dal nostro azzurro. E allora con la voce ancora intorpidita da questo sogno ad occhi aperti, risponde, nel suo stile di poche parole, alle domande che gli abbiamo posto:
Emanuele, quando hai realizzato di aver vinto?
Quando sono uscito dal campo, mancavano ancora alcuni binomi e sinceramente alcuni erano molto veloci, quindi la vedevo difficile. Non li ho guardati, anche perché io stavo pensando ad Admara. Quando è finita mi sono sentito davvero emozionato. Credo che vincere qui a Londra sia qualcosa di speciale, è uno dei concorsi più belli che ci sono.
Perché Londra è speciale?
Prima di tutto per il pubblico: lo senti davvero molto vicino, un po’ perché l’arena non è molto grande e poi è sempre pienissimo di gente. Ci sono sempre tanti italiani a Londra e in premiazione ho sentito il calore, non so se dei miei connazionali in particolare, perché bisogna dire che qui c’è un’atmosfera molto sportiva, c’è sempre un grande tifo. E questa è una bella sensazione.
Cosa mi dici di Admara?
Admara ha saltato in modo eccellente gli ultimi due concorsi: sia qui a Londra, ma anche a Ginevra, dove ha ottenuto un secondo posto e il quinto il Gran Premio. In questi giorni non ha fatto altro che confermare le sue qualità.
Quello di ieri che Gran Premio è stato?
Era un giro fondamentalmente tecnico e non difficilissimo: con un campo piccolo non si poteva esagerare. Infatti ci sono stati diciassette percorsi netti e di conseguenza il barrage è stato molto veloce.
Ora hai scalato diverse posizioni nel ranking provvisorio di Longines FEI World Cup, dalla 42esima alla 13esima. Che programmi hai?
Sì, 29 posizioni sono tante. Prima di questa vittoria per me era in programma Lipsia. Le tappe rimanenti del 2016 sono state spartite tra me, Luca Moneta e Piergiorgio Bucci, visto che siamo gli unici tre con dei punti nel circuito. Però ora bisognerà vedere, perché se ho qualche possibilità in vista della finale di Göteborg, Lipsia potrebbe non bastarmi per i punti. Bisogna decidere cosa fare dopo la tappa tedesca.
Emanuele, da diversi anni sei sempre il primo italiano nel ranking internazionale. A cosa pensi di dovere questo primato? La scelta di stare all’estero?
Il nostro è uno sport complesso, con costi elevati e che richiede un impegno totale di dedizione e risorse. Da parte mia cerco sempre di fare il meglio e di impegnarmi al massimo. Secondo me, se non si improvvisa nulla e si lavora in un’ottica a lungo termine, i risultati prima o poi arrivano. Poi di certo stare all’estero rende tutto più facile, anche dal punto di vista logistico: spostarsi in concorso di settimana in settimana, è tutto molto più semplice.
Quali sono i tuoi prossimi programmi indoor? Per l’outdoor hai già qualche idea?
A inizio anno andrò al concorso di Liverpool, poi ci saranno Basilea e Lipsia. Per la stagione all’aperto so che andrò a Doha ma per il resto non c’è nulla di programmato, sia per quanto riguarda il Global sia per la Furusiyya FEI Nations Cup.
Adesso vacanze per te ed Admara?
Ah, Admara sì: lui starà a riposo fino a Basilea. Per me le vacanze sono più corte: ho solo questa settimana delle feste e poi, come dicevo, sarò a Liverpool.
Se dovessi scegliere un’immagine ricordo di questa vittoria londinese, cosa ti rimarrà impresso?
La felicità sul volto di mio padre. Lui era qui con me ed era felicissimo.
Emanuele, ancora complimenti e, a questo punto, Buon Natale!
Grazie e buon Natale anche a voi!
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21 dicembre 2015