Palmanova, marzo 2015 – I risultati sul test svolto dall‘Università di Pisa sotto la guida di Paolo Baragli e Claudio Sighieri hanno avuto vasta eco tra la gente di cavalli, e non solo: la notizia è rimbalzata dai siti dedicati all’equitazione a quelli più generalisti, ha sorpreso tutti l’interesse per una attività accademica che – rispetto ad altre – ha l’indubbio vantaggio di avere un protagonista dalla grande capacità empatica.
Per saperne di più abbiamo contattato Paola Lovrovich, giovane biologa che ha svolto la parte più pratica dell’esperimento presso le strutture delle scuderie la Fortezza e Il Quadrifoglio di Palmanova, in provincia di Udine.
La maggior parte dei soggetti che si sono prestati all’esperimento infatti sono scuderizzati in questi due centri, e la dottoressa Lovrovich è stata così gentile da trasmetterci qualche fotogramma tratto dai filmati che documentano il test.
Ovviamente abbiamo preso al volo l’occasione per fare due chiacchiere con lei, già che c’eravamo: perché come avrete capito non ci distinguiamo per capacità di sintesi, quando si tratta di cavalli.
Dottoressa, ma c’era davvero bisogno di questo test?
“Lo so, può sembrare che abbiamo fatto la certificazione dell’acqua calda per certi versi: ma in ambito scientifico nulla esiste se non è scientificamente provato, e mancava un test preciso sulla capacità cognitiva evoluta del cavallo e sulla sua memoria a breve termine. Ora grazie alla ricerca del dottor Baragli e al Dipartimento Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa è stato fatto, e da qui si può partire per sviluppare ulteriormente le ricerche. Ma nonostante fossimo ben consapevoli di cercare semplicemente una conferma obiettiva di quanto già ben conosciamo nella pratica, lo stesso i cavalli sono riusciti a sorprenderci: infatti non ci aspettavamo la loro capacità di adeguarsi così in fretta all’evoluzione delle situazioni“.
Una conferma (scientifica!) del fatto che i cavalli sono sempre capaci di sorprenderci: anche quando li conosciamo bene, e anche quando si tratta delle solite, quotidiane e amatissime carote.
26 marzo 2015