Bologna, 6 maggio 2023 – A Catania, per quanto si possa fare, si ha sempre l’impressione di svuotare il mare con un cucchiaino. Non passa settimana che non ci sia un nuovo caso di corse clandestine o di uso improprio di cavalli con fini illeciti sulle strade asfaltate. La città e le zone limitrofe sembrano essere una inesauribile fucina di questi atti illegali che sono l’espressione di una criminalità che va sicuramente oltre l’ambito degli animali. Criminalità sulla quale le forze dell’ordine vigilano incessantemente.
Solo nel corso degli ultimi 12 mesi, i carabinieri del Comando provinciale del capoluogo etneo hanno elevato sanzioni per oltre 70mila euro, denunciato 26 persone e messo sotto sequestro un gran numero di cavalli, affidati al centro di referenza regionale della Polizia.
Come si legge in una nota ufficiale dell’Arma… “Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno, i carabinieri della compagnia di Catania Piazza Dante, in collaborazione con la C.I.O. del 12 ° Reggimento “Sicilia” e del N.A.S. di Catania, sono stati impiegati in un servizio coordinato di controllo del territorio, finalizzato al contrasto delle violazioni della normativa igienico – sanitaria e della custodia degli animali”.
È successo in questi giorni, senza clamore… I quartieri nel mirino sono stati questa volta quelli di San Cristoforo e Picanello, noti per le stalle abusive e le corse clandestine. Le operazioni hanno dato i loro tristi frutti. Assieme al personale del Dipartimento di prevenzione veterinaria della locale A.S.P., i militari hanno ispezionato diverse stalle elevando sanzioni per un importo complessivo di 21.500 euro, con contestuale fermo di 49 animali, tra i quai anche equini.
Tra le irregolarità più frequentemente riscontrate c’è la mancata registrazione della scuderia (il ‘famigerato’ codice stalla), nonché l’assenza della documentazione sanitaria relativa a gran parte degli animali controllati, risultati, in alcuni casi, non vaccinati e sprovvisti di microchip.
In pratica degli invisibili, nelle mani del raket prima e candidati alla macellazione clandestina dopo.
Come spiegano le forze dell’ordine, gli interessi della criminalità organizzata su questo segmento di illegalità sono forti. Soprattutto in virtù delle scommesse clandestine, un giro vorticoso di denaro dove i soldi passano di mano senza che se ne possa tracciare provenienza o destinazione. Inoltre, le corse clandestine rappresentano una forma di controllo del territorio e anche una forma di reinvestimento di capitali illecitamente conseguiti. Un humus ideale per interessi comuni a tutti i clan mafiosi, che va a occupare uno spazio entro il quale la cultura dell’animale è endemicamente molto carente.
Per arginare il fenomeno, almeno sul fronte della legalità, i Carabinieri di Catania stanno lavorando al momento su due direttrici. La prima riguarda l’intervento diretto sulle corse al fine di interromperne lo svolgimento. La seconda si incentra sull’attività di controllo del territorio con le perquisizioni nelle stalle, che a Catania come in altre città siciliane, vengono allestite anche in alcuni garages o in locali angusti al pian terreno delle abitazioni.
Luoghi sicuramente che in molti vedono e conoscono, ma di cui – spesso per paura, a volte per omertà – nessuno parla.