New Delhi, maggio 2015 – Pavan, un ragazzo appartenente ad una famiglia fuori casta (gli intoccabili o Dalit, secondo i vecchi concetti di separazione sociale illegali combattuti da Ghandi ma ancora molto sentiti nell’India rurale) è stato costretto ad indossare un casco integrale da motociclista durante il suo corteo nuziale: aveva deciso di andare dalla futura sposa a cavallo, ma i suoi concittadini appartenenti alle caste cosiddette superiori non gli hanno perdonato questa decisione poco in sintonia con le tradizioni locali e avevano annunciato un lancio di pietre al suo passaggio.
Nonostante questo il coraggioso ragazzo non ha ceduto le armi e si è avviato in sella al suo matrimonio: gravi i disordini, gli è stato addirittura sottratta la cavalcatura.
Ma la sua famiglia lo ha protetto e sostenuto attivamente assieme alla polizia locale precedentemente avvertita, recuperando al volo un cavallo di riserva e facendolo arrivare sano e salvo all’appuntamento con il sì.
Subito dopo la cerimonia il padre dello sposo, signor Puralal, ha presentato denuncia contro un atto che va contro le leggi della Repubblica dell’India ma condiziona ancora la vita del 16,2% della popolazione indiana (che in totale conta 1.254.019.000 abitanti, dicasi un miliardo e duecentocinquantaquattro milioni di persone).
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14 maggio 2015