Lunedì 2 marzo 2015 – Alle 8.45 sono salito sul primo cavallo della giornata, Chopin. Prima di iniziare la lezione prevista per le 9.15 ho scaldato un po’ i motori nel campo outdoor (Chopin ovviamente era pazzo: era la prima uscita dell’anno montato all’aperto, e in più c’era un pony minuscolo libero in un paddock… così lui aveva una voglia incontenibile di ‘esplodere’, e infatti, ahimé, è esploso in furiose sgroppate!). Alle 9.15 quindi sono entrato nel campo indoor dove mi attendeva il mitico Barnabas Mandi, dressagista votato al lavoro per il salto ostacoli che da circa dieci anni collabora con Henk Nooren. Barnabas e io siamo ormai amici poiché è venuto più volte a fare degli stage organizzati dalla mia famiglia nella mia scuderia, e con lui mi trovo veramente bene. Abbiamo cominciato subito parlando di Chopin, perché i miei più recenti cavalli lui non li conosce e, dopo averne discusso insieme, siamo partiti lavorando al passo in volta e sulla pista effettuando spalla in dentro ed altre tecniche simili per sciogliere un po’ il corpo e la muscolatura del cavallo. Al trotto e al galoppo invece abbiamo lavorato molto sulle transizioni (avanzare e poi accorciare e viceversa) e su una tecnica da lui usata di frequente: stare in volta, stringere pian piano la volta, poi riallargarla facendo una cessione alla gamba, compiendo lo stesso esercizio tre/quattro volte. Dopo aver finito le varie sessioni di lavoro, Barnabas concede libertà al cavallo che fa stretching allungando il collo, sempre però con il contatto. Chopin gli è piaciuto molto, e a Chopin è piaciuto molto lui. Finito il training, durato circa 45 minuti, sono andato in passeggiata sulla pista che affianca il bosco e il castello/casa di Henk, in modo che il cavallo potesse rilassarsi dopo l’intenso lavoro. E poi sono tornato in scuderia dove ho cambiato cavallo (fino a oggi c’è stato mio padre che mi ha aiutato a preparare i cavalli, domani però prenderà l’aereo per tornare a casa, quindi sarò da solo: aiuto… !). Stessa routine anche per Amerigo: passeggiata fuori, lavoro simile con mister Mandi e poi altro giretto all’esterno.
Devo dire che entrambi i miei cavalli hanno risposto subito benissimo a questo tipo di lavoro, anche perché fondamentalmente ha la stessa base di quello che mi fa svolgere mio padre a casa; lui infatti ha avuto la fortuna di avere i suoi cavalli migliori durante il periodo in cui l’Italia aveva come tecnico federale Henk, perciò ha appreso tantissimo da lui e poi lo ha trasmesso a me. Conclusasi la mattinata abbiamo dato da mangiare ai cavalli, ci siamo riposati sul van due orette, poi alle 15.45 ho rimontato Chopin, come deciso da Barnabas ed Henk. Il lavoro pomeridiano è stato molto più leggero, abbiamo più che altro insistito sulla mia posizione… E poi, rullo di tamburi: Henk è montato su Chopin e lo ha lavorato dieci minuti per mostrarmi esattamente il da farsi! Io sono riuscito a far loro una foto: l’ho fatta però solo in un momento in cui Henk ha risposto al telefono sperando non mi vedesse… ! Sono stato veramente felice che Henk abbia montato Chopin perché credo sia importante che chi insegna si faccia l’idea esatta del tipo di cavallo sul quale sta lavorando. Ovviamente Chopin era perfetto mentre era montato da lui. Dopo aver anche dialogato riguardo la parte tecnica con mio padre, Henk e Barnabas hanno proseguito il lavoro con gli altri tre ragazzi che sono qui presenti (loro però già da tempo): un mio grande amico turco, Derin Demirsoy, una ragazza polacca e un ragazzo americano. Dopo l’uscita del pomeriggio di Chopin ho passeggiato cinque minuti Amerigo a mano (non di più perché ogni volta rischio la vita visto che essendo stallone è molto tendente a impennarsi e a correre via con me appeso dietro… ). In seguito abbiamo dato il fieno, dopo un po’ il mangime e poi siamo venuti io e mio papà sul van dove con calma stiamo preparando la cena.
Dopo solo un giorno mi sento di dire che questo è un luogo perfetto per il mio sport, per migliorare e per andare avanti nel giusto modo. Ora è il momento che vada a rifocillarmi e a riposare perché domani avremo un’altra intensa giornata!
2 marzo 2015