Milano, settembre 2015 – Dalla collaborazione di Cavallo Magazine con ANAMF è uscita una lunga serie di articoli che speriamo abbiano contribuito a farvi conoscere meglio il Cavallo delle Murge e anche l’Asino di Martina Franca.
L’ultimo di questi appuntamenti mensili, in ordine cronologico, è quello che abbiamo dedicato a Jolanda Adelaar Rossi: una giovane donna intraprendente e appassionata, che è riuscita a crescere in una disciplina estremamente impegnativa come quella del Dressage concedendosi lo sfizio di montare cavalli normalmente poco considerati nei rettangoli ufficiali. Infatti lei ha cominciato con un pony Fjiord, Guus, e con lui è arrivata a segnare per una ventina di volte il punteggio di 62% nel livello D, in mezzo agli specialisti (equini) tedeschi e olandesi.
Jolanda è bravissima non solo in Dressage, ma anche in comunicazione: guardate questo video per farvi un’idea del suo stile, leggero e divertente ma sempre di sostanza tecnica. E più sotto leggete l’intervista che ci ha rilasciato: una bella storia, a nostro parere.
Chi è Jolanda?
Sono Istruttore Federale, Terapeuta Comportamentale Equino e Membro di ISES International Society Equitation Sience. Ho padre olandese e madre italiana. Mia madre è nata a Roma nel 1947 e proviene da una vecchia famiglia napoletana. La sua famiglia possedeva una fattoria da generazioni a Maddaloni, Caserta.
Producevano sedie di vimini e usavano cavalli per il lavoro. Hanno perso la loro fattoria ai tempi di Mussolini, mia madre aveva 3 anni quando è venuta nei Paesi Bassi. Mio padre è di Utrecht, ha sempre avuto una grande passione per i violini italiani e suona il violino nell’Orchestra locale. I miei genitori sono felicemente sposati da più di 40 anni. Anche quando parlo molto male italiano e in Italia mi vedono solo come olandese, sono sempre stata molto orgogliosa delle mie radici napoletane. Sono nata ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, ma sono cresciuta nella campagna del sud dei Paesi Bassi, il Brabante. La mia casa era a soli 5 minuti di distanza di bici dalla scuderia (van Olst) in cui è stato concepito Valegro, e molti cavalieri olimpici erano solo a mezz’ora da casa mia. Nei Paesi Bassi l’equitazione è uno sport per tutti e non qualcosa di accessibile solo ai ricchi. Ho incontrato il mio primo cavallo quando avevo 12 anni. È un cavallo Fjord, di nome Guus (“Gustavo” in Italiano). Il Fjord è un cavallo di razza primitiva, più vicino ai cavalli selvaggi di Przewalski. Ho tenuto Guus in un campo agricolo tra le mucche e all’inizio lo montavo senza sella, semplicemente perché non possedevo una sella: con lui ho iniziato la mia carriera. Ho gareggiato in tutte le discipline olimpiche (salto ostacoli, dressage, completo). Nel 2000 sono diventata Campione di dressage della Regione di Breda nel più alto livello intermedio nei Paesi Bassi (Livello D in Italia), con Guus. Nel 2001 io e Guus abbiamo realizzato per 20 volte un 62% nel livello D tra i grandi cavalli sportivi tedeschi e olandesi. Dopo che un giornalista mi ha visto competere con successo assieme ad un cavallo di razza indigena, non allevato per lo sport, la notizia ha iniziato a diffondersi. Nel 2005 mi è stato chiesto come atto speciale di partecipare al FEI World Cup Dressage a ‘s-Hertogenbosch, eseguendo i più difficili esercizi del Grand Prix con Guus. Ci hanno chiesto di esibirci in molti eventi nazionali ed internazionali e Guus divenne molto famoso in Olanda. I suoi fan hanno iniziato a chiamarlo “Super Guus“. Possiedo Guus da 20 anni e io lo considero come parte della mia famiglia e quando mi sono trasferita in Italia, nel 2013, non potevo lasciare i Paesi Bassi senza di lui. Ora ha 22 anni e ancora lo monto quotidianamente.
Nel 2008 sono stata accettata al Master Class di uno dei più grandi istituti di formazione professionale equestre d’Europa, lo NHB Deurne Helicon nei Paesi Bassi. Ho anche iniziato ad allenarmi con il cavaliere olimpico di dressage Marlies van Baalen. Sono stata scelta da Helicon come studente dell’anno nel 2010 (tra più di 11.000 studenti) e la Tinley Academy mi ha offerto una borsa di studio in Scienze del Comportamento Animale. Mi sono laureata come terapeta comportamentale equino nel 2013 e sono membro effettivo di ISES, la International Society Equitation Sience. In Italia sono riconosciuta in FISE come Istruttore Federale di II livello.
Come hai scoperto i Cavalli delle Murge?
A causa della storia della mia famiglia, sono sempre stata molto interessata alle razze equine del sud Italia. Attraverso internet sono venuta in contatto con Checco Curci, un esperto di cavalli Murgesi. Lui mi ha aiutato a trovare un cavallo Murgese.
Perché hai scelto Carletto?
Ero alla ricerca di un secondo cavallo da aggiungere a Super Guus per competere in dressage. Volevo qualcosa di speciale. Nel 2012 vivevo ancora in Olanda e ho preso l’aereo per la Puglia per visitare alcuni allevatori del cavallo Murgese. Ho soggiornato in Puglia per 3 giorni, tutti dedicati alla ricerca del cavallo giusto. Checco Curci è stato il mio interprete e mi ha messo in contatto con tanti allevatori. Ho visto molti cavalli Murgesi, ma alla fine ho scelto il primo cavallo che ho visto dopo essere atterrata in Puglia: era Carletto. Prima di arrivare in Puglia pensavo di trovare magari un Murgese morello, non mi aspettavo di finire con uno blu (n.d.a.: in inglese il mantello grigio grigio ferro testa di moro è chiamato blue roan). Carletto non era ancora domato e l’ho visto solo muovere alla longia. L’ho accarezzato sul collo per vedere come rispondeva al mio tocco, ho pensato che era molto concentrato su di me e meno distratto della maggior parte degli stalloni in generale. L’ho portato a casa, nei Paesi Bassi e l’ho domato da sola. Nel 2013 mi sono trasferita in Italia e ho portato Super Guus e Carletto con me.
Adesso che lo conosci bene: quali sono le sue qualità più speciali?
Carletto fa tutto per il cibo, soprattutto per le carote. Ama rilassarsi e chiamare le cavalle. Spesso è geloso e molto territoriale per suo box. Riconosce solo un capo, e quel capo che sono io. Questo sembra molto romantico, ma è molto complicato quando qualcuno deve pulire la sua stalla e quando non sono lì, ma al di fuori della suo box è molto dolce e calmo. Lui è un vero cavallo da battaglia e non è facile da spaventare. Oggi compete in dressage in Italia e se vuole lui può vincere: ma è ancora molto giovane, e alcune volte può comportarsi come uno stallone ed essere troppo distratto per portare a termine una prova pulita.
A parte la stazza, in cosa differisce Carletto da Super-Guus?
Carletto e Super Guus sono veramente il contrario l’uno dell’altro: Carletto è come la luna e Super Guus come Il sole. Super Guus é un cavallo molto estroverso e di grande temperamento, pensa sempre in avanti ed è amico di tutti. Carletto è introverso e molto tranquillo, riconosce solo un capo e non piace ai maschi della sua scuderia.
Cosa cambieresti dei cavalli Murgesi?
Lo sviluppo inizia con le pari opportunità per tutte le razze, di ogni origine e nazionalità. Se un cavallo può fare bene in dressage dovrebbe essere deciso in gara, e non dalla burocrazia. Purtroppo oggi non tutti i libri genealogici hanno gli stessi diritti dei libri genealogici sportivi tedeschi e olandesi. Nel 2014, prima volta nella storia, due cavalli PRE potevano essere selezionati per competere ai Campionati Mondiali per giovani cavalli da dressage. Prima del 2014 questo non era possibile. Non a causa di una scarsità di talento del cavallo PRE, ma semplicemente a causa della burocrazia che si basa su una discriminazione: c’è un elenco selezionato di libri genealogici che sono autorizzati ai Campionati del Mondo per giovani cavalli da dressage. Fortunatamente altre competizioni FEI, come i giochi equestri mondiali e Olimpiadi, non sono autorizzati a rifiutare un cavallo in base alla sua origine. Se si scelgono i cavalli in base alla razza non si tratta di sport equestri, ma semplicemente di uno spettacolo di allevamento. Ora si vedono sempre più cavalli barocchi (n.d.a.: PRE, Lipizzani, Murgesi, Frisoni etc.) in gara durante i giochi Olimpici e i campionati del mondo: sono cavalli che registrano alti punteggi nelle figure dove è importante essere riuniti, come il piaffe e il passage. Lo stallone PRE Fuego ha realizzato un 5 ° posto ai campionati del mondo nel 2010 con 81,4%. L’anno scorso il primo cavallo frisone ha partecipato ai World Equestrian Games in Normandia. Il nostro cavallo barocco italiano, il Murgese, non dovrebbe rimanere indietro e può iniziare a svilupparsi in questa direzione. Ma come tutte le federazioni equestri nazionali, anche FISE organizza selezioni per i giovani cavalli FEI in cui non tutti gli libri genealogici sono ammessi.
Se si vuole sviluppare un giovane cavallo Murgese in dressage in Italia, è necessario fare un grande salto: competere immediatamente contro i cavalli adulti ed essere giudicato al loro pari. Giovani cavalli tedeschi hanno più possibilità di svilupparsi in Italia che giovani cavalli barocchi dell’allevamento italiano. Spero in futuro che i cavalli Murgesi abbiano le stesse opportunità di svilupparsi nello sport ed essere presi in considerazione dai migliori cavalieri.
E cosa vorresti di trovare di Murgese negli altri cavalli?
Il Murgese ha un grande talento nel riunirsi, al confronto con la maggior parte dei cavalli sportivi moderni. Il suo temperamento liorende poco pauroso ed è abbastanza facile esibirsi con soggetti di questa razza negli ambienti nuovi.
Prossimi appuntamenti ufficiali di Carletto?
Mi sto per trasferire da Roma a Milano e ho scelto le scuderie della Malaspina come nuova casa per i miei cavalli. Farò competizioni di dressage con Carletto in Lombardia. Spero di poter fare alcuni stage di dressage e dimostrazioni in Italia con Carletto, ma nche Super Guus è ancora in buona condizione per partecipare agli stessi eventi in Italia.
Per conoscere meglio Jolanda e Carletto (ma anche Super Guus e Dapper, il cagnolino di casa Adelaar Rossi) ci sono la pagina Facebook di Jolanda, il suo sito ed anche il canale Youtube
3 settembre 2015