San Juan, novembre 2015 – Si è conclusa l’Assemblea Generale della Federazione Equestre Internazionale, riunitasi a San Juan, in Porto Rico, per discutere dei grandi temi che riguardano gli sport equestri.
In primo piano ancora la questione che vede da un lato la FEI schierata contro la nuova serie della Global Champions League, firmata Jan Tops.
Il FEI Bureau ha, infatti, deciso all’unanimità di procedere con tutti i mezzi legali a disposizione nella battaglia contro la GCL.
Lo scorso giugno la GCL aveva sporto denuncia alla Belgian Competition Authority (BCA) sostenendo che la FEI avesse violato il principio di competitività sul territorio europeo: facendo leva sulle proprie normative interne, la FEI pretendeva che cavalieri e cavalli non potessero prendere parte ad eventi non direttamente da lei approvati, applicando la cosiddetta “clausola di esclusività”. Una regola che impedisce a cavalieri, cavalli e a ufficiali di gara di partecipare a eventi FEI o nazionali se nei precedenti sei mesi hanno preso parte ad eventi non autorizzati, ovvero non pubblicati all’interno del calendario ufficiale FEI o non approvati dalla rispettiva federazione nazionale.
Lo scorso 28 giugno la BCA aveva sospeso l’applicazione della “clausola di esclusività” nei confronti atleti e cavalli che intendano prendere parte agli eventi GCL. Di conseguenza i quartieri generali di Losanna avevano fatto ricorso, richiedendo l’annullamento delle misure temporanee adottate ma la Corte di Appello di Bruxelles si era poi pronunciata a favore di Jan Tops, confermando quanto già annunciato dalla BCA, abilitando quindi il lancio per il 2016 della Global Champions League.
La FEI sostiene tuttavia che la decisione della BCA non possa essere applicata al di fuori dei confini del Belgio e di conseguenza insiste sul definitivo e completo annullamento della sospensione.
Ad ogni modo la FEI non è l’unica federazione internazionale in contrasto con eventi sportivi non autorizzati. La Commissione Europea ha aperto recentemente un piano investigativo anti-trust nei confronti dell’International Skating Union (ISU) che impedisce agli atleti di prendere parte alle competizioni, compresi giochi Olimpici e campionati europei e mondiali ISU, nel caso partecipino ad altre manifestazioni sportive non approvate.
La FEI ha pertanto richiesto alla Commissione Europea di essere coinvolta nel caso ISU. L’intenzione è infatti quella di assicurare una corretta applicazione delle normative anti-trust nel merito della competitività su suolo europeo, sottolineando come il risultato di questo piano investigativo costituirà un precedente storico che farà da guida anche per altri casi sportivi in futuro.
Leggi il comunicato ufficiale FEI
11 novembre 2015