Roma, 10 marzo 2020 – A seguito del Decreto governativo promulgato ieri sera e a scanso di qualsiasi libera interpretazione, la Federazione Italiana Sport Equestri ha oggi precisato che non è consentito presso gli enti affiliati effettuare attività sportiva e/o di scuola di equitazione.
Sono permessi, qualora l’organizzazione del maneggio non sia in grado di garantire con il proprio personale il benessere e il buon stato di salute di tutti i cavalli ospitati, solo eventuali accessi presso i maneggi stessi, preferibilmente scaglionati e limitati a una sola delle seguenti figure per cavallo: il cavaliere o il proprietario o il detentore/affidatario e il tempo strettamente necessario per consentire effettivamente di accudire e muovere i cavalli stessi.
È, invece, possibile accedere agli atleti di interesse nazionale per svolgere sessioni di allenamento a porte chiuse.
Il Presidente Marco Di Paola ha già chiesto al Ministero dello Sport se sia possibile prendere una posizione ufficiale, al fine di far comprendere alle Forze dell’Ordine che eventuali spostamenti dettati dalle ragioni sopra espresse rientrano tra le “situazioni di necessità” previste dalla normativa.
La Fise chiede e raccomanda ai tesserati di agire con senso civico e di responsabilità, di muoversi solo se effettivamente necessario e di non creare situazioni di pericolo, poiché gli ospedali sono già congestionati per la gestione del Coronavirus.
La Fise chiede e raccomanda altresì ai gestori di circolo e agli istruttori nel gestire queste emergenze di usare buon senso e cercare di razionalizzare e limitare il più possibile gli accessi, valutando di farsi aiutare da meno persone possibili e per tal via evitare di far accedere una persona a cavallo.
Consapevole che non riuscirà a fornire tutte le risposte per risolvere ogni singola situazione, la Fise è fiduciosa che tutti facciano seriamente la loro parte anche con il buon senso e la diligenza del buon padre di famiglia, per aiutare l’Italia a superare questo particolare momento.