‘Islanda, che dopo aver battuto l’Inghilterra questa sera si giocherà la partita della storia contro i padroni di casa ad Euro 2016, il
Campionato Europeo di Calcio di scena in Francia: e si vede che questa isola ha davvero un talento per stupire il Resto del Mondo partendo da una apparente posizione di supposta inferiorità.
cavalli Islandesi, ovviamente: aspettando la partita di stasera, ve li raccontiamo un po’.
pony: l’Islandese è un grande
cavallo concentrato in un piccolo spazio.
garrese), ciuffo e
criniera spumeggianti, gli occhi frangiati da ciglia lunghissime lo fanno sembrare più una decorazione da pascolo che un solido compagno di lavoro, ma basta montarlo una volta per non dimenticarlo più.
over 40 che riprendono a montare dopo qualche anno di astinenza equestre sceglie un soggetto di questa razza.
malattie equine contagiose e per preservare questa indennità nessun cavallo può tornarvi od essere importato.
montato si trasforma e tira fuori tutta la sua energia. Non tutti gli Islandesi sono a cinque marce: omogenea da un punto di vista morfologico grazie alla sua antichità e purezza, questa razza presenta soggetti a quattro andature (le tre di base più il
tölt) o cinque (tre di base più tölt più
ambio).
tölt migliore di quelli che possiedono anche l’ambio che nell’Islandese è un’andatura esplosiva da richiedere solo su terreni preparati
ad hoc onde evitare danni agli arti; può essere mantenuta per poche centinaia di metri e sviluppa una velocità superiore a quella del galoppo.
baio al
pezzato, dal
sauro all’
isabella al grigio sino ai cavalli “con il colore del vento”, grigi antracite o sauri con criniera e coda più chiare, quasi argentate.
Un po’ di cultura generale sulla monta islandese
L’unica strada dell’Islanda è stata terminata nel 1974 e per spostarsi sino a non molto tempo prima c’erano due possibilità: a piedi o con un cavallo Islandese. Facile capire quindi come nei secoli si sia sviluppata una monta adatta a lunghi percorsi su terreno difficile, fatta ad immagine e somiglianza della gente e dei cavalli che abitano questa isola. Il cavaliere è staffato lungo, seduto profondamente nella sella e l’imboccatura è tradizionalmente un filetto con cannone spezzato in tre parti; in Islanda si insegna al cavallo a muoversi appena il cavaliere è in arcione e per montare occorre mettersi di fianco al cavallo in direzione di marcia, le redini alla mano come se fossimo già in sella e pronti ad assecondarne il passo una volta montati; la testiera islandese non ha sottogola, la capezzina è separata e va montata chiudendola sopra i montanti del filetto, le redini sono collegate all’anello del filetto tramite un moschettone.
La sella islandese ha cuscini molto larghi e i quartieri che scendono verticalmente, un po’ come nelle selle da dressage e va appoggiata sul dorso del cavallo più indietro di quanto siamo abituati noi, almeno due palmi dal gomito al sottopancia.
Le staffe, larghe e sagomate per facilitare l’uscita del piede in caso di caduta hanno l’asola per lo staffile posta di taglio, così che anche senza piede appoggiato sulla panca la staffa rimane in posizione, facile da riprendere al volo. La paletta bassa e ampia della sella asseconda la seduta del cavaliere durante il tölt, quando occorre riunire il cavallo e sedersi “sulle proprie tasche” per lasciarlo impegnare il posteriore ed esprimere in avanti tutta la sua sorprendente energia.
Sotto il video del Gyger Sound islandese dopo la partita con l’Inghilterra, e un bell’esempio di tölt
3 luglio 2016