Venerdì 6 marzo 2015 – Oggi sono soddisfattissimo! Ma andiamo per gradi. Dalle 9 alle 10 circa ho studiato (prima o poi finirà il libro di Storia Contemporanea, mi auguro… ), alle 10.30 ho montato Amerigo. Dopo 15 minuti di passo e trotto Henk lo ha visto troppo carico e mi ha detto che voleva farmi vedere come girare alla corda i miei due stalloni (sono molto vivaci quindi per me non è semplice girarli, ho sempre paura si facciano male perché spesso cominciano a galoppare forte e senza ordine). Andiamo in scuderia a prendere una capezza in corda non molto spessa e la mettiamo ad Amerigo. Subito – è Henk che lo sta girando – il cavallo parte al galoppo e lui lo ferma dicendogli “No!”. Un’altra volta succede la stessa identica cosa. Subito dopo però il cavallo prende un trotto rilassato, distende l’incollatura e non fa più una piega. Che uomo di cavalli Henk! Quindi sono rimontato e abbiamo lavorato con calma, il cavallo si era ‘sgasato’ alla corda perciò era concentrato ora: molto bene. Solo training in piano oggi. All’una e mezza Henk ha voluto rimontare Chopin, che sta già dando netti segni di miglioramento per quanto riguarda la flessibilità e l’ammorbidimento del corpo. Finito, lo ha portato nel tondino per far capire anche a lui di stare tranquillo mentre gira alla corda: questa volta il compito è stato più arduo. Era veramente carico! Più volte Henk lo ha dovuto richiamare tirando la capezza (non so come sia possibile, ma quel pezzo di corda che sembra insignificante viene molto rispettato dai cavalli: probabilmente agisce su punti sensibili della testa) e dicendogli a voce: “NO!”. Chopin ha avuto bisogno di più tempo di Amerigo per calmarsi, ma alla fine ci è riuscito fino a sembrare un cavallo da volteggio! Bene, è ora di portarlo in scuderia e… girare IO alla corda Amerigo! Mi accingo così a portarlo nel tondino… Che spettacolo, è immobile! Ora vi spiego le tecniche insegnatemi da Henk per girare anche i cavalli più ‘pazzi’ alla corda: in realtà sono cose semplicissime. Innanzitutto mettere questa magica capezza. Poi ogni volta che loro ‘partono’ senza che noi glielo comandiamo bisogna fermarli, se necessario anche con autorità, e dirgli “No!”. Così finché non lo fanno, anche se mille volte. Secondo consiglio: tirare leggermente verso il basso la lunghina che agisce sulla parte sottostante della capezza cosicché pian piano i cavalli distendano l’incollatura naturalmente. Terzo e ultimo suggerimento: non stare in mezzo al tondino immobili, ma camminare insieme al cavallo e cambiare sempre zona del campo in cui si fa il circolo, quindi non seguendo continuativamente pareti del tondino bensì facendo volte più piccole e in vari punti. Questa per il momento è stata forse la cosa più soddisfacente che ho appreso fino ad ora qui in Belgio. Posso controllare con totale serenità e semplicità i miei due stalloni. Stupendo.
Inebriato da questa esperienza ho sistemato tutto e sono venuto sul van. Lavoro ad SJA nell’attesa di guardare in tv il programma Quarto Grado… Non si sa mai… Magari diventerò un criminologo alla C.S.I. !