Bologna, 22 giugno 2019 – La Mostra di Imola (così ormai è definita nell’ambiente CAITPR) è cosa fatta.
In un certo senso si può dire che Imola ha fatto finalmente breccia nell’ambiente di razza e che il CAITPR ha, a sua volta, fatto un po’ irruzione nella Fiera Agricola del Santerno.
Una scelta non facile quella affrontata dal Comitato direttivo di effettuare la Mostra nazionale in altra sede da quella di Verona dopo oltre 80 anni.
Altrettanto difficile il trovare l’equilibrio di mantenere la location storica come Vetrina finale dell’anno modificandone in parte i contenuti tecnici, ma dando contemporaneamente un preciso collegamento con la Mostra Nazionale.
Un po’ di cronistoria: la sede di Imola è stata proposta in vari pour parler invernali con l’ARA Emilia Romagna.
Con molta attenzione, si sono valutati il luogo e le possibilità economiche nel reperire i fondi adeguati.
Ma vi era di più: la volontà di rimanere in terra di Caitor e la possibilità di offrire agli allevatori il massimo del’accoglienza logistica in una collaborazione a tre tra Ara Emilia Romagna, amministrazione comunale di Imola e Anacaitpr.
Alla fine, si è deciso ed è partita l’organizzazione. Siccome le idee ed i progetti camminano sulle gambe delle persone, il tutto è andato bene grazie anche ad un feeling collaborativo che si è instaurato tra le persone che hanno composto lo staff dei tre attori organizzativi.
Il timore di “avere un po’ buttato il cappello”, e che gli allevatori fossero restii a dare credito ad una proposta così innovativa è stato veramente grande.
Ed in effetti la perplessità iniziale è stata tanta, ma pian piano si sono sciolte le riserve che erano più di carattere psicologico che reale.
Ma si sa che modificare un assetto acquisito nei decenni e davanti a quello che nel Caitpr è percepito come un mostro di fascino ed un traguardo così ambito quale Fieracavalli, non è stato un ostacolo facile da superare per nessun allevatore e nemmeno per lo staff Anacaitpr.
Ma la scommessa è stata vinta, e lo dicono i numeri: 54 soggetti presenti provenienti da 9 regioni, una è venuta meno causando assenze peraltro molto modeste e tutte motivate.
Uno spaccato reale e rappresentativo della razza nelle sue più diverse provenienze d’allevamento come da tempo non si vedeva, un filo continuo di allevatori dal Piemonte al Salento dipanato lungo tutta la Penisola; 1 soggetto dal Piemonte (dovevano essere 3, compresi quelli da lavoro), 2 dalla Lombardia, 9 effettivi dal Veneto, 6 dal Lazio, 4 dall’Abruzzo, 7 dal bacino pugliese/lucano, 1 anche dalle Marche e 23 dagli allevamenti emiliani, padroni di casa.
E pensare che non era prevista a catalogo la categoria maschi 30 mesi che, solitamente a Verona, porta un decina di soggetti in più: bravi quindi tutti gli allevatori.
Peraltro nemmeno gli organizzatori della Fiera del Santerno avevano ben chiaro l’impatto di cui è capace il mondo Caitpr: meraviglia a fine mostra e soddisfazione anche da parte loro, e pensare che tutto era cominciato con una frase nel primo incontro organizzativo del tipo…. “Ma perché non venite qui a fare la Mostra nazionale?”
E Imola 2019 è proprio stata una storia di uomini, oltre che di cavalli.
Ma vediamo i contenuti della mostra ed iniziamo dicendo che l’evento avrebbe dovuto, nelle intenzioni Anacaitpr, essere articolato anche in una gara attacchi tipo Derby cui la location del Parco di Imola si prestava egregiamente, con una cornice molto suggestiva.
Una serie di difficoltà e contrattempi dei possibili interessati hanno purtroppo escluso la realizzazione di questa parte della manifestazione; la cosa, comunque, è caso mai solo rimandata.
I Concorsi morfologici si sono composti di 6 categorie, tutte valide, ma alcune veramente strepitose come qualità media dei soggetti.
Anche il ritmo di lavoro è stato eccezionale, circa 8 minuti per soggetto compresi i tempi di premiazione in campo e vedremo se qualche buontempone parlerà di tempi tradizionalmente dilatati, o altre amenità del genere.
Complimenti ai giudici, il veterano Giovanni Verlicchi affiancato da Giacomo Franzoni di fresca nomina, che si sono espressi in un lavoro tecnicamente valido e molto intenso con pochissimi momenti di stacco durante un’intera giornata di lavoro.
Complimenti anche agl allevatori per la precisione negli orari e la concentrazione sul lavoro di presentazione.
Si è iniziato il mattino con la Categorie Fattrici adulte senza redo; buona nella sua composizione, ma come avremmo poi visto, forse quella più eterogenea nell’uniformità. Comunque 6 soggetti tutti validi e degni del ring nazionale.
La categoria 3-5 anni Fattrici senza puledro ha iniziato, poi, a dare l’idea di quello che la giornata nel suo complesso si sarebbe incaricata di farci toccare con mano.
Man mano che le giovani femmine uscivano al triangolo si è iniziato a discutere: la questione si fa complessa quando si vede un primo soggetto di qualità e poi un altro e poi un altro ancora… e si inizia a pensare a quanto poco si possa invidiare il lavoro della Giuria, la quale invece, imperterrita ha dato subito il segno tecnico della giornata andando ad individuare le superiorità anche minime con estrema convinzione.
Ancora più interessante la categoria delle mamme con puledro, un vero peccato dover fare classifica e una vera emozione vederle al richiamo di gruppo tutte schierate a centro ring con i piccoli che scorazzavano per fare le prime amicizie.
Nel suo complesso la mattinata ha dato un’impressione di forza nelle basi femminili; un impatto che da tempo non si vedeva, e inutile ripetere che le basi femminili sono la vera forza di una razza. oltre 20 regine dei loro territori tutte a confronto nello stesso ring; una emozione!
Lo stacco del primo pomeriggio, prolungato di un’ora per l’elevata temperatura, ha dato il tempo er il via alle prime immancabili discussioni che accompagnano e fanno parte degli ingredienti di qualsiasi concorso di modello.
Ma l’attenzione è presto andata ai lavori del pomeriggio con in campo le categorie giovani: esordio per le puledre 2017 e se le fattrici avevano già fatto intendere il livello della mostra, la categoria 2 anni femmine ha fatto ancor più aprire gli occhi a tutti.
Bellissima la scelta dei soggetti da parte degli allevatori, chiarissimo l’intento di portare il meglio che avevano nei loro allevamenti.
Anche in questo caso una categoria di vere campionesse, si pensava che le 2 anni avessero toccato il top ma non è stato così, perchè la categorie femmine 2018 ha bissato l’impressione data dalle sorelle maggiori, qualità diffusa e omogenea pur con le provenienze più disparate.
Tutte le puledre che, viste in eventi locali, sarebbero scelte come esemplificative della giovane femmina di razza Caitpr: alcuni soggetti arrivavano, infatti, ad Imola con grande reputazione acquisita nelle Mostre locali dei mesi scorsi o nei meeting di razza, lo schieramento finale ha veramente riempito l’occhio di tutti. Anche qui, peccato dover fare classifica….
Il pomeriggio ha dato quindi, l’idea che se la razza è forte nelle basi femminili attuali , saprà esserlo anche in futuro quando queste giovani promesse arriveranno all’età riproduttiva.
La prima fase pomeridiana si è conclusa con la categoria dei giovani maschi di un anno in cui si è imposto Olaf (soggetto made in Lucania) su un soggetto prodotto, invece, nella zona storica; piccola categoria ma rappresentativa dei giovani stalloni in arrivo per il Libro Genealogico e anche qui complimenti ai proprietari, che hanno saputo presentare al meglio i loro puledri.
La chiusura serale è stata, infine, riservata come da tradizione delle nostre mostre, agli stalloni.
Otto i soggetti a confronto e peccato che il nono abbia dovuto rimanere nel box per una zoppia da trasporto; campioni e vice campioni o terzi classificati di precedenti mostre nazionali a confronto.
Un vero “parterre de roi”, con l’inserto di tre soggetti mai passati da Verona e, in due casi, nemmeno dai raduni; dei veri outsiders, quindi.
Grande attesa del pubblico per le decisioni della giuria che avrebbe decretato il tradizionale titolo di campione di razza dell’anno.
Attesa per capire quale stallone sarebbe succeduto a Fuego, che si è aggiudicato il titolo in quel di Verona nel 2018.
Già la mole dei soggetti ha reso il ring improvvisamente piccolo, ma lo schieramento finale si spera abbia fatto venire almeno qualche dubbio a coloro che parlano in termini poco positivi della disponibilità di stalloni di pregio nella razza.
Otto soggetti di gran qualità in cui si sono imposti ai primi due posti proprio gli outsiders: campione è stato decretato Bramonso e riserva Lobo, con alla terza piazza Lysander Holz.
Era veramente tempo che non si dava vita ad un confronto stalloni di questo livello e con provenienze così diversificate: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lazio e Abruzzo le zone di provenienza, con ai vertici di classifica Emilia Romagna e Lazio.
Quest’ultima osservazione ci permette, tra l’altro di ripercorrere anche le altre classifiche da un punto di vista geografico: nelle fattrici abbiamo avuto campionesse e vice campionesse o terze classificate dell’Emilia Romagna, del Veneto, della Lombardia e della Puglia.
Tra le puledre e i puledri, invece, si sono messe in evidenza produzioni della Basilicata, della Puglia, dell’Emilia Romagna e del Veneto giusto per invertire l’ordine geografico.
Tutto ciò certifica come detto nei commenti di mostra, che la diffusione della qualità genetica, ma anche la capacità di allevare al meglio e preparare a dovere i soggetti per una Mostra di livello, sono ormai diffuse in tutto il territorio nazionale e che, quando queste risorse si mettono in “rete” come nel caso di Imola, si ha la vera idea della forza della Razza e del frutto del lavoro di tanti allevatori.
E’ anche un po’ una soddisfazione per coloro che operano nel Libro Genealogico a vario titolo il vedere che un piccolo nucleo di razza quale era il Caitpr negli anni ’70 è divenuto una realtà appannaggio di tutto il territorio nazionale.
Circa i giudizi dei tecnici impegnati come giudici, va sottolineata la modernità di interpretazione delle linee guida del LG.
Ove appena possibile ( e lo è stato spesso data la qualità generale dei soggetti), hanno scremato le classifiche mettendo in evidenza i soggetti più equilibrati in termini di armonia, eleganza, solidità d’arti e con movimenti al trotto molto apprezzabili; il tutto senza dimenticare la tradizionale dimensionalità che deve distinguere una razza da tiro. Un lavoro attento, chiaro nei suoi principi di base e orientato a evidenziare i soggetti con struttura fisica più adatta ad un impiego multifunzionale. Il frutto di un attento lavoro di approfondimento tecnico con gli Esperti di razza effettuato da alcuni anni, ma, in particolare, nei due ultimi Incontri annuali.
Quindi, per riassumere l’insieme della Mostra si può dire: eccellente qualità generale dei soggetti, altrettanto evidente l’ottimo lavoro e l’impegno degli allevatori per prepararsi all’appuntamento (evidentemente sentito) efficace lavoro dei Giudici anche se, come sempre, le critiche non sono mancate.
Peraltro, c’è da dire che nella maggior parte delle Categorie le differenze erano talmente minime tra molti soggetti che, forse, anche l’effetto della giornata, la presentazione ed altri piccoli dettagli sono stati determinanti.
Ma, e si ribadisce con forza, nella maggior parte delle categorie tutti i soggetti erano di grande qualità e degni dei migliori allevamenti.
Imola però non è stato solo questo. Abbiamo avuto i classici Team dello Show che hanno tenuto il ring molto bene proponendosi con quel tocco di spontaneità che dà sempre gusto alle nostre presentazioni.
Molto variegato il programma che ha spaziato da una sontuosa presentazione di carro agricolo storico proposto da Dego verza e Simone Pavan sotto la competente guida di Fabio Magonara, ad un carosello a sella con lavoro in piano ed in libertà proposto da Elisabetta Chiminazzo, ad un lavoro di vero e proprio show equestre prodotto dalla Terry Zappasodi (new entry del gruppo show) che ha messo in gioco un minuscolo pony accanto ad un maschio CAITPR di 3 anni con un contrasto che di per sé ha suscitato molta simpatia, sino al lavoro della famiglia Cavezza sempre in gemellaggio con gli appassionati locali di carri storici che hanno visto Lobo al traino di carro porta bestiame degli anni ’50; ed infine, il “fantasista” (si potrebbe dire) Giuliano Girotti ed il suo team Tuscia attacchi che hanno spaziato dagli attacchi con carri agricoli storici siano alla proposta di un tandem, attacco sempre molto piacevole da vedere in ring. Tre sono state le esibizioni dipanatesi tra venerdì, sabato e domenica senza trascurare che alcuni soggetti da lavoro erano impegnati anche nei concorsi di modello.
Ma ad Imola ANACAITPR ha voluto sperimentare anche due nuove iniziative. La prima è il cosiddetto Laboratorio sulla razza (ring didattico) dove vari tecnici si sono alternati a descrivere al pubblico la storia e le caratteristiche della razza, il suo impiego storico nel lavoro agricolo e di trasporti, le possibilità d’impiego più recente nel mondo ludico-sportivo ed anche nel lavoro agricolo moderno. Delle sessioni che sono state svolte in vari momenti o tutte accorpate di seguito e che avevano l’intento (raggiunto) di rivolgersi in forma divulgativa al pubblico della Fiera. Un’idea da settare nella sua strutturazione ma che ha avuto notevole successo quando eseguita negli orari di maggior afflusso. Impegnati su questo fronte l’Esperto di razza/speaker Mario Rocco, il tecnico Fise Roland Morat e il Maestro di attacchi agricoli di tradizione Fabio Magonara.
Altra iniziativa è stata la prima gara di Conduzione alla mano eseguita secondo il regolamento ufficiale di LG messo a punto dalla CTC di recente sotto la guida del Sig. Giuseppe Bettoni, tecnico Unire. Questo tipo di concorso diventerà un must se possibile in tutti gli impegni maggiori della razza e ha lo scopo di certificare il lavoro di addestramento basico alla mano. Un percorso tipo agility tale da mettere in evidenza l’affiatamento del binomio conduttore/cavallo. Questo tipo di concorso si può affrontare con successo solo se vi è alla base di un lavoro preventivo accurato ed attento secondo metodi corretti di approccio all’animale possibilmente di impronta etologica. L’armonia e la serenità nel binomio, ma soprattutto nel cavallo nell’affrontare determinate difficoltà standard fanno, infatti, premio per i partecipanti. Il Libro Genealogico, come detto, ne ha fatto un Concorso ufficiale e se il binomio raggiunge un punteggio pari ad almeno il 70% del totale, il risultato può essere evidenziato sul passaporto del soggetto come attestazione del LG di superamento della prova. Ci sono nel mondo della razza iniziative di diffusione di questo tipo di attività che si stanno diffondendo. Il LG, nel suo ruolo di Ente ufficiale di razza, ha ritenuto che fosse importante permettere a coloro che si orientano a queste attività di poter certificare il loro lavoro. Un ruolo ben preciso e che compete al LG a vantaggio di tutti quegli allevatori che si orientano a questo tipo di attività.
Otto i soggetti partecipanti la domenica mattina per questo Concorso. Qualche timore, qualche titubanza subito fugate dal Giudice che ha assolto anche il ruolo che gli compete di consiglio e supporto specialmente durante le prove di campo. Una bella prova che ha visto primeggiare il “fantasista” Giuliano Girotti con la sua Aurora, un binomio consolidato nel lavoro di attacchi, ma che ha saputo cimentarsi al meglio anche nel lavoro alla mano.
Bravi comunque tutti a mettersi in gioco e a dare il meglio. La Prova peraltro è ripetibile, per cui tutti possono riproporsi in altre sedi in futuro.
Questo tipo di prove o, comunque, l’agility più in generale si sta diffondendo nel mondo dei cavalli e il CAITPR, grazie anche al lavoro di alcuni che hanno avuto l’idea di proporla per la prima volta a Rustega (Mostra regionale del Veneto) nel 2017, è quindi al passo con i tempi in un tipo di attività che ha anche il pregio di essere propedeutica ad ogni possibilità di impiego successivo del cavallo in forma specializzata (attacchi, sella ecc..)
Imola nel solo arco di 48 ore è stata tutto questo ed è importante sottolineare il collegamento tecnico che ANACAITPR ha voluto dare alla Mostra romagnola con la Vetrina biodiversità di Fieracavalli Verona. Infatti, nel novembre prossimo, vedremo tutte le Campionesse di categoria (o in loro impedimento le vice campionesse) confrontarsi per il nuovo titolo di CAMPIONESSA DI RAZZA 2019 del CAITPR. Un nuovo ed importante Concorso che vede Verona come momento finale e centrale della stagione di attività della razza. Peraltro anche i Campioni maschi potranno partecipare a Verona ed essere presentati nelle passerelle di razza. e ci auguriamo che gli allevatori aderiscano tutti a questo importante invito che corona i loro sforzi per essere stati ad Imola 2019 ed i loro successi.
Il momento dei ringraziamenti non può, ovviamente, mancare. In primis come sempre un grande grazie agli allevatori per averci creduto e per aver aderito all’invito della Nazionale. Ma non solo questo. Eccettuata qualche eccezione, peraltro marginale nel quadro complessivo, il complimento va anche per la preparazione dei soggetti sia nello stato di forma che nella presentazione.
Poi un grande riconoscimento per lo staff dell’amministrazione Comunale di Imola addetto alla Mostra e per gli addetti più specifici alla Fiera che ci hanno accolti con grande simpatia, disponibilità e paziente attenzione alle nostre esigenze. Rimane, last but absolutely not least, l’ARA EMILIA ROMAGNA per la collaborazione generale, l’organizzazione dell’ospitalità, ma soprattutto per aver messo a disposizione personale di grande professionalità e con inesauribili capacità di lavoro nel supportare Anacaitpr in una 48 ore intensissima.
Cosa dire per il futuro. Le prime impressioni raccolte tra gli allevatori sembrano positive; quindi l’idea iniziale di una presenza costante almeno di medio periodo alla Fiera del Santerno è percorribile magari con qualche marginale revisione degli orari di programma (premiando le ore serali), ed alcuni aspetti strutturali peraltro risolvibili senza problemi. Certo, il primo e più difficile passo è fatto, e fatto bene, e ora pensiamo alle attività autunnali: Mostre, Raduni e Fieracavalli, ma con un occhio a Imola 2020.