Genova, aprile 2015 – Il problema è stato pubblicamente sollevato da una trasmissione della rete ligure Primocanale, Viaggio in Liguria: molti piccoli allevatori e proprietari della provincia di Genova sono stati multati dalla Asl3 per il possesso di asini maschi interi non di razza pura.
Il tutto deriva da una norma di legge che ha come intento (del tutto lodevole) quello di incrementare la produzione di soggetti iscritti ai vari libri genealogici di razze asinine presenti in Italia, onde evitare la scomparsa di quelle rare e a rischio: ma nel territorio della Asl3 ligure questa legge ha una deriva cinica, in quanto contrariamente a quanto fatto nelle altre regioni italiane non è prevista nessuna deroga per i piccoli e piccolissimi allevatori.
Ne consegue che così tutti i proprietari di asini senza natali certificati siano soggetti a multa, e che per evitare salassi molto spesso insostenibili i suddetti possessori di asini meticci si vedano anche costretti a mandarli al macello.
E’ stata aperta una petizione su Change.Org, Non condanniamo gli asini in Liguria per chiedere all’Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria, Giovanni Barbagallo, di dare agli asini genovesi gli stessi diritti degli altri loro connazionali: e ricordiamo che in un territorio ad altissimo rischio idrogeologico come quello ligure si dovrebbero premiare tutte quelle persone che, anche grazie a questi piccoli, umili ma efficacissimi pascolatori stanno lentamente riconquistando alle cure colturali anche terreni impervi e abbandonati da anni come quelli dell’entroterra genovese.
E pascolano benissimo anche gli asini meticci, mica solo quelli di razza pura: firma anche tu per non condannare gli asini liguri senza pedigree.
2 aprile 2015