Milano, marzo 2015 – La Storia si racconta nei luoghi d’elezione. Così la Cavallerizza di Milano, sito storico ed equestre del capoluogo lombardo è stata scelta come location per l’incontro, in programma l’11 marzo alle 18.00 in via Foldi, sulla storia delle Esposizioni Universali.
In vista di Milano Expo 2015, lo scrittore e ricercatore Massimo Beltrame offrirà al pubblico una panoramica sull’excursus, dalla prima tenutasi a Londra nel 1951 all’ultima di Shangai nel 2010. Vere e proprie fiere mondiali della modernità che nella loro visione d’insieme sono in grado di tracciare l’evoluzione del progresso.
Un racconto affascinante che si spiega attraverso l’intervento di architetti, artisti, scienziati, ingegneri, inventori, artigiani e imprenditori che, ognuno con il proprio linguaggio e con le proprie connotazioni di origine, hanno contribuito a segnare la Storia dell’umanità.
Non da ultima la città di Milano che raccoglie un patrimonio illustre con già diverse edizioni nel suo palmares: l’Esposizione Nazionale del 1881, le Esposizioni Riunite del 1894, l’Esposizione Internazionale del Sempione del 1906, incentrata sui trasporti e allestita per celebrare l’inaugurazione del traforo, primo collegamento ferroviario diretto fra Milano e Parigi, e ultima quella del 1931, Esibizione e congresso internazionale della siderurgia.
Nella lista dei beni del Fondo Ambiente Italiano presenti in Lombardia, la Cavallerizza, situata in Via Foldi, è oggi sede dell’emeroteca della Biblioteca Nazionale Braidense e degli uffici FAI e accoglie eventi culturali importanti.
La Ex Cavallerizza fu costruita in una prima edificazione in via Manfredo Fanti, nel 1890, come maneggio militare della Caserma Medici. Nel 1910 fu trasferita all’attuale indirizzo e ricostruita nell’arco di quattro anni su commissione del Demanio Pubblico secondo il disegno originario.
Ricovero per i cavalli degli ufficiali, con ambienti di deposito per biada, foraggio e selleria, la “nuova” Cavallerizza, ufficialmente Cavalleria Savoia, era legata all’esercito regio ma era più comunemente chiamata Cavallerizza Radetzky per la prossimità al forte di Porta Tosa, voluto dal feldmaresciallo austriaco dal 1848 al 1849. Abbandonate le sue funzioni di maneggio militare, la struttura divenne il magazzino di una società di spedizionieri per essere poi, definitivamente, abbandonata nel 1976.
Nel 1998 la Cavallerizza fu affidata da Demanio alla Biblioteca Nazionale Braidense per ospitare l’emeroteca. Da lì, la nascita del progetto di recupero e restauro per mano dell’architetto Vittorio Gregotti, realizzato tra il 2004 e il 2011.
Dal luglio 2012 la Cavallerizza restaurata accoglie al suo interno nuovi spazi dedicati alla Fondazione e all’archivio dell’emeroteca della Braidense, grazie all’accordo di valorizzazione del 2011 tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, la Biblioteca Nazionale Braidense e il FAI.
10 marzo 2015