Bologna, 23 giugno 2023 – I tempi in cui le serate d’estate avevano l’odore dello zampirone sul davanzale sono un ricordo decisamente ‘vintage’. Che oggi deve fare i conti con una presenza di insetti che non conoscono la differenza tra giorno e notte e si rivelano molesti 24 ore al giorno. Tanto per noi, quanto per i nostri cavalli.
Con il cambiamento climatico e il riscaldamento dell’Europa la presenza delle zanzare è aumentata. E con esse anche il rischio di contagi e morti da malattie infettive di cui sono portatrici.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha lanciato un allarme che riguarda i valori record dello scorso anno in Italia in fatto di presenza di West Nile: 723 casi, un terzo di quelli da contagio locale registrati in Europa (1.112), sui 1.133 casi totali e 92 decessi segnalati.
L’Istituto Superiore di Sanità fa sapere intanto che sono salite a tre le province italiane con dimostrata circolazione del virus del West Nile: in Provincia di Catania è stata confermata la positività in pool di zanzare, mentre nelle Province di Varese e di Ravenna è stata confermata la positività in uccelli.
Le ondate di calore, le inondazioni più frequenti e gravi e l’estate più lunga e più calda, creano condizioni più favorevoli per specie di zanzare invasive. Come la zanzara tigre (Aedes albopictus) e la zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti).
Dieci anni fa la zanzara tigre risultava ad esempio insediata in 8 paesi Ue/See, con 114 regioni colpite. Ora è presente in 13 paesi e 337 regioni.
Il virus West Nile si trasmette tra gli uccelli attraverso la puntura delle zanzare Culex infette. Incidentalmente, gli esseri umani e altri mammiferi – ad esempio cavalli – possono essere infettati. Circa l’80% delle infezioni da West Nile nell’uomo sono asintomatiche. Mentre la manifestazione clinica più comune è la febbre. Sintomi sono anche mal di testa, malessere, febbre, mialgia, vomito, eruzione cutanea, affaticamento e dolore oculare.