Rosignano, 28 maggio 2015 – C’è un ragazzino autistico e con la sindrome di down. Non ha il senso del tempo eppure, ogni lunedì, prepara il cap, il caschetto per montare a cavallo, perchè sa che andrà al maneggio. C’è un’altra ragazza con grave disabilità psichica che la prima volta che è salita in sella si è sdraiata dalla paura mentre ora usa la frase che sceglie di ripetere ogni giorno per farlo partire. Piccoli grandi risultati del progetto Briciola, 18 anni di attività a cavallo con bambini, ragazzi e adulti con disabilità di diverso tipo, e che ora rischia di sparire perché i fondi stanno esaurendo.
Ad organizzare queste giornate di svago a contatto con gli animali, dieci a primavera e dieci inverno, sono le Giubbe Verdi con la collaborazione dell’Associazione Efesto, dell’associazione ippica e del centro San Marco che mette a disposizione le strutture. Senza dimenticare loro, Luna e Juppiter, i due cavalli di privati che ben volentieri li ‘prestano’ per il progetto.
Ma il rischio, come dicevamo, è che tutto possa finire. Fino al 2010 il progetto Briciola ha usufruito di finanziamenti pubblici, è stato tra gli ultimi a vederlo prima ridotto, da 7mila a 5mila, e poi cancellato. Negli ultimi due anni fondamentale è stato il contributo del Rotary Rosignano Solvay che ha donato 8mila euro in due anni, a cui si sono aggiunte le donazioni di privati e delle stesse Giubbe Verdi che hanno dirottato su ‘Briciola’ i fondi che ricevono per le attività nell’ambito ambientale (ma anche qui la convenzione è in scadenza).
«Sarebbe davvero un peccato perdere questa opportunità – assicura Cristina Sentinelli che per Efesto in questi anni ha accompagnato centinaia di ragazzi -. Abbiamo tantissime richieste, ogni lunedì vengono dai 16 ai 22 ragazzi mentre la mattina ci sono alcune ragazze del sostegno dell’Iti Mattei. Alcune di loro si sono appassionate e trascorrono qui tutta la giornata facendo accompagnamento a terra». I ragazzi arrivano, accarezzano i musi dei cavalli poi vengono aiutati a montare.
In sella fanno esercizi, calibrati sul grado di disabilità, ma sempre seguiti da una istruttrice professionista di equitazione, Sandra Weverling, e un fisioterapista, Gianluigi Flauret, che si mette a disposizione in cambio di un minimo contributo. E c’è anche un laboratorio per i genitori, un modo per passare del tempo con i ragazzi facendo attività manuali ma anche un’occasione per confrontarsi, per trovare un po’ di sollievo. «La reazione è sempre molto positiva – assicura la responsabile -, il contatto con l’animale, stare in sella, tende a calmare, a rilassare, i risultati migliori si vedono proprio con i ragazzi autistici».
“Faremo di tutto per non far finire il progetto Briciola” assicurano il presidente delle Giubbe Verdi, Augusto Fustella e quello del Rotary di Solvay, Giuseppe Ciciriello. Ma da soli non ce la possono fare.
di Cecilia Morello