Madrid, maggio 2016 – La notizia non è che Marcus Ehning ha vinto. No: la notizia è che Marcus Ehning dopo aver vinto ha avuto un piccolo moto di esultanza e addirittura crediamo di poter dire che abbia sorriso. Non con tutta la bocca, certo, solo con metà, però quello che crediamo di aver intravisto era senz’altro un’idea di sorriso. Il che vuol dire molto. Vuol dire che questa vittoria di oggi pomeriggio a Madrid nel Gran Premio valido come sesta tappa del Longines Global Champions Tour 2016 per il cavaliere tedesco ha avuto un senso che va oltre la vittoria in sé stessa. Forse considerando il cavallo con la quale Ehning l’ha ottenuta: Pret a Tout ha 13 anni, è francese, e fino a tutto il 2015 è stato montato dalla giovane amazzone tedesca Kaya Luthi, che proprio con lui ha conquistato ad Arezzo l’argento sia individuale sia a squadre nel campionato d’Europa young rider di quello stesso anno. Poi il cavallo è arrivato in scuderia da Ehning: nel 2016 sei Gran Premi insieme prima di oggi, con la vittoria a Goteborg, il 3° posto a Drachten (tre stelle), il 4° posto nella tappa del LGCT di Amburgo (pochi giorni fa, dunque) e nel GP Hermes di Parigi (cinque stelle). Quindi la vittoria odierna può essere stata per Marcus molto significativa proprio perché da intendersi come conferma della crescita di un insieme e di un binomio. Il barrage del binomio Ehning/Pret a Tout in effetti è stato bellissimo: in pieno stile Ehning ma con un pizzico di aggressività in più, giusto quel tanto per tenere a distanza di sicurezza il saudita Abdullah Al Sharbatly che su Tobalio è rimasto indietro di poco meno di un secondo, mentre al 3° posto si è installato lo spagnolo Eduardo Alvarez Aznar su Rockefeller de Pleville. In campo anche Emenuele Gaudiano su Corbanus: evidentemente nemmeno una clavicola rotta e poi operata (il 13 maggio… ) può fermare il cavaliere azzurro. Incosciente? Pazzo? Realista? Coraggioso? Tutto questo insieme, diciamo: giovedì inizia lo Csio di Roma ma Gaudiano è uno di quelli che non lascia indietro niente: adesso c’è Madrid e si fa Madrid, poi arriverà Roma e ci penseremo… probabilmente questo il suo ragionamento. Comunque due errori proprio alla fine del percorso base e 37° posto. Il che significa la perdita di qualche posizione nella classifica generale del circuito: dal 2° Emanuele passa al 5° posto, con i tedesco Christian Ahlmann sempre al comando.
21 maggio 2016