Melbourne, novembre 2015 – Non si era mai visto niente di simile in 155 anni: Michelle Payne, una jockette 30enne alla sua ultima corsa e data 100 a 1 dai bookmakers e che evidentemente non ritenevano lei e il suo Prince of Penzance all’altezza di un mostro sacro come Frankie Dettori, ha vinto la Melbourne Cup.
Una corsa storica, quella “che ferma tutta l’Australia” quando si corre e che Michelle desiderava vincere sin da quando era bambina: suo padre Paddy fa l’allenatore e l’ha cresciuta assieme ai suoi otto fratelli e sorelle da solo perché la mamma, Mary, morì in un incidente d’auto quando Michelle aveva solo 6 mesi. Venuta su col resto della famiglia tra cavalli, scuderie e corse al galoppo Michelle ha vissuto come tanti altri ragazzi appassionati del turf, iniziando a 15 anni l’apprendistato da fantino e rompendosi qualche osso nel corso della carriera.
Fino alla sua ultima corsa, la migliore di tutte: con la sua grinta Michelle ha annientato anche un agguerritissimo Dettori, che non ha risparmiato scorrettezze in gara pur di non dare partita vinta e si è beccato così 20.000 dollari di multa.
“Uno sport sciovinista”, lo ha definito Michelle che ha un carattere decisamente combattivo nonostante l’aspetto dolcissimo e due occhi azzurri come il cielo. Dopo l’arrivo ha dichiarato tranquillamente che sa di voler essere mandata a quel paese da tanti proprietari di cavalli, ma stavolta è stata lei a spedirli a quell’indirizzo così poco agognato. Con lei nella giornata del trionfo anche uno dei suoi fratelli, che ha la sindrome di Down e fa il ragazzo di scuderia nel suo stesso centro di addestramento.
Una nota curiosa: i colori di scuderia di Michelle in questa gara erano il lilla, il verde e il bianco: gli stessi delle suffragette, il movimento per i diritti delle donne di vittoriana memoria.
Nella stessa corsa si è fratturato un nodello Red Cadeaux, un cavallo molto amato dal pubblico locale: non corre pericolo di vita, dopo le cure a verrà ritirato dalle corse e messo al prato dai proprietari.
3 novembre 2015