Monteleone di Orvieto, giugno 2015 – Faccia da pugile, coltellaccio in mano e una incerata da buttero sulle spalle: se non fosse per la catena col lucchetto Yale di ottone che sberluccica tutta nuova ti verrebbe da pensare ad una stampa di briganti romani di fine ottocento, che anche la posa è quella di chi è abituato ad aspettare al varco.
Ma Mimmo Fratini non è un brigante, anzi: è stato per anni in Polizia ricoprendo incarichi anche molto delicati, e conosce perfettamente i limiti della legalità.
“Ma non avevo altra soluzione che questa perché ieri c’era il picchettamento per l’esproprio” ci spiega Mimmo al telefono “e per scoperchiare gli atti illeciti del comune dovevo riuscire a far venire qui le autorità e aver modo, in tempo utile, di far loro vedere i documenti. Ha funzionato, oggi alle quattro del pomeriggio ho appuntamento con il Prefetto a Terni, andrò con tutti gli incartamenti che riguardano la mia posizione e spiegherò le mie ragioni. Ed è ovvio che non avevo nessuna intenzione di far male a chicchessia, sia chiaro”.
Motivo del contendere tra Fratini e il comune di Monteleone d’Orvieto? il rilascio dei permessi relativi alla attività del maneggio della famiglia Fratini, il Wild Horse.
Li attendono da anni, le procedure inspiegabilmente bloccate per una attività condotta in modo estremamente professionale da Mimmo e la figlia Serena: il centro è affiliato FISE, i loro allievi vengono regolarmente selezionati per le gare più importanti della categoria pony (la passione dominante al Wild Horse è l‘Endurance) e tutta l’attività viene svolta in un territorio che non ha vincoli ambientali incompatibili con una realtà che non fa altro che valorizzarlo, questo territorio, e portarne con onore il nome in giro per tutta Italia.
Tutto quello che chiede Mimmo è la possibilità di continuare con il suo lavoro, in ottemperanza di tutti i vincoli di legge del caso: difficile pensare che non sia cosa bella e buona l’attività di un qualificato centro ippico specializzato in Endurance e turismo equestre, lì sulle dolci colline dell’Umbria.
25 giugno 2015