Montreal, maggio 2016 – Di carrozzelle per turisti è pieno il mondo, compreso quello Nuovo: quello che cambia è l’approccio al problema.
C’è chi ci si ritrova impastoiato per motivi elettorali (vedi New York), chi trascina il problema per anni a causa di tutto e del contrario di tutto (vedi Roma), chi invece affronta di petto le situazioni e fa come gli pare. Vedi Montreal.
Dove il sindaco, per seguire (e/o gratificare) le coscienze animaliste ha deciso che Montreal deve liberarsi dall’onta delle carrozzelle per turisti trainate dai cavalli. Poverini i cavalli, costretti a trainare la carrozzella.
Quindi via questa vergogna, via. Tutti e 40 i cavalli devono essere liberati dalle carrozzelle e dall’onta di starci attaccati.
Peccato che così i 40 cavalli, a meno di miracoli o intervento di qualche associazione animalista, finiranno al macello come Duke, 16 anni, occhi tranquilli e una montagna di muscoli vestiti di grigio.
Il suo proprietario, guidatore e compagno di lavoro è André Saint-Amant, da 42 anni vetturino a Montreal.
“Io posso capire che vogliano cambiare le regole, ma non così all’improvviso. Duke è con me da 7 anni, lavoriamo per 9 mesi l’anno e gli altri 3 mesi (quelli invernali) lo mando in campagna a riposare. Ormai è come se fosse diventato il mio fidanzato, siamo sempre insieme. Ma in un anno per lui spendo 19.000 $, tra pensione veterinario e tutto il resto. Adesso che sono rimasto improvvisamente senza lavoro non so dove trovare questi soldi, senza contare che non ne avrò nemmeno per me e la mia famiglia. La pensione in campagna costa 400 $, dove li trovo? non vedo altra soluzione che abbatterlo, è così doloroso ma non vedo via di uscita. E anche gli altri sono nelle stesse condizioni, c’erano 40 cavalli per le strade di Montreal ma finiranno tutti così, temo”.
Però almeno non si dovrà più subire lo spettacolo degradante di quei poveri cavalli attaccati alle carrozzelle che trasportano turisti, poverini.
19 maggio 2016