Roma, aprile 2016 – RIportiamo dall’agenzia LaPresse le dichiarazioni di Stefano Pedica (PD) in merito al caso delle botticelle romane: “Il Campidoglio deve seguire l’esempio di New York – dice Pedica -, dove con un provvedimento coraggioso, dopo più di 130 anni di servizio le carrozze trainate da cavalli sono state mandate via da Central park. Anche a Roma, dopo anni di annunci, è arrivata l’ora di abolire le botticelle. Volendo, si potrebbe passare alle carrozze elettriche per salvaguardare tutti i posti di lavoro. Il Campidoglio in passato aveva speso 300 mila euro per realizzare un prototipo. Peccato che poi sia stato abbandonato e neanche messo su strada”.
Continua Pedica: “Alla luce dell’inchiesta su 41 vetturini per maltrattamenti ai cavalli, Roma prenda esempio da New York e mandi definitivamente in ‘pensione’ le botticelle. Che senso ha far correre questi poveri animali in centro tra macchine e motorini e tenerli in pessime condizioni iginienico-sanitarie?”.
Peccato che a New York le carrozzelle per turisti non siano state affatto cancellate (vedi qui le ultime polemiche), e anzi il Sindaco De Blasio si sia infilato in un cul de sac su questo argomento: gli viene addebitato il fatto di non essere riuscito a mantenere una sua precisa promessa elettorale, cosa che – negli States – è considerata veramente scandalosa.
La verità dei fatti è che le carrozzelle di New York sono state leggermente ridotte di numero e i loro cavalli alloggiati in scuderie situate all’interno del luogo di lavoro, cioè Central Park: possono così riposarsi molto meglio, in un luogo più tranquillo e adatto dei loro precedenti alloggiamenti.
Quindi sì, seguiamo l’esempio di New York e trasferiamo finalmente i cavalli dei fiaccherai romani nelle nuovissime e bellissime scuderie di Villa Borghese, approntate appositamente per loro e mai utilizzate: perché i proprietari dei cavalli,in un fulgido esempio di solidarietà sindacale, hanno sempre rifutato di inaugurarle visto che mancherebbero alcuni box per ricoverare tutti gli equini attualmente addetti alle botticelle, e continuano quindi a tenerli tutti negli stallini fetidi e fatiscenti dell’Ex Mattatoio. Addirittura anche gli animalisti hanno fatto un flash mob contro l’utilizzo delle suddete scuderie: nell’uno e nell’altro caso, pare che gli interessi pratici immediati dei cavalli siano stati messi da parte.
Meglio studiare il prototipo della carrozza elettrica, certo: siamo rimasti stupiti venendo a conoscenza del fatto che per una progetto simile siano già stati investiti (ahem) 300.00 Euro, parola d’onore.
Consigliamo allora di dare un’occhiata ai progetti della 4HP FIAT, pubblicizzata ai suoi bei tempi come carrozza senza cavalli. Venne prodotta nel 1899, faceva i 35 km. di massima e ne vennero realizzati solamente 26 esemplari: una ragione ci sarà stata, immaginiamo.
Per il resto, chi scrive per voi ribadisce un convincimento personale: i cavalli sono ancora qui con noi oggi solo perché sono sempre riusciti a ritagliarsi un ruolo utile al nostro fianco, sennò sarebbero già scomparsi da un pezzo. I cavalli non sono mai stati soprammobili ma compagni di vita e anche (o soprattutto) di lavoro.
La cosa criminale non è farli lavorare, ma farli lavorare nelle condizioni sbagliate: devono essere garantiti il loro benessere e il rispetto delle esigenze fisiologiche e anche psicologiche, esattamente come per ogni altro lavoratore anche se dotato di due sole gambe.
Vi è una misura nelle cose diceva Orazio, che tra l’altro bazziccava proprio da queste parti: ma pare che se lo ricordino meglio nella Grande Mela.
28 aprile 2016