Wellington, aprile 2015 – Andrew Nicholson resta fuori dalla nazionale neozelandese. Una decisione dell’Equestrian Sport New Zealand (ESNZ), secondo cui il completista non sarebbe predisposto ad incontrare le esigenze del team. L’alterco tra l’atleta e la federazione ha avuto origine lo scorso ottobre, quando Nicholson si era autoescluso dalla rosa di atleti per la selezione 2015, a seguito di un litigio con il team di veterinari in occasione dei World Equestrian Games 2014, in Normandia.
Il sette volte cavaliere olimpico sosteneva, infatti, che il suo cavallo Nereo fosse stato privato dell’assistenza veterinaria necessaria in diverse situazioni, dovendo lui stesso ricorrere a soluzioni alternative. Una discussione che è degenerata nei toni, secondo ESNZ, in una lite sia verbale che fisica. Un comportamento fortemente criticato e rifiutato dalla federazione, che aveva visto di buon grado la decisione di Nicholson di chiamarsi fuori dalla squadra. In un secondo momento, a fine anno, Andrew si è ridetto disponibile per la selezione 2015, un cambio di rotta che non è piaciuto a ESNZ che ha rifiutato due volte, la prima volta a inizio anno e, adesso in seconda battuta, confermando la propria decisione:
A inizio 2015, Nicholson si era detto deluso dalla federazione dopo il primo “no” e ora il cavaliere ha “rifiutato” sul sito di Horse&Hound l’ultimo editto federale senza ulteriori commenti, aggiungendo solo che adesso si concentrerà sui prossimi concorsi.
“Eravamo d’accordo così e il nostro punto di vista non è cambiato”, ha dichiarato Vicki Glynn, Chief Executive di ESNZ – Nessuno mette in dubbio le qualità eccezionali di Andrew ma noi dobbiamo guardare al benessere dell’intero team. Nessun singolo è più importante del gruppo, senza distinzioni per nome o per carriera sportiva”.
Secondo ESNZ, Nicholson avrebbe posto delle condizioni inaccettabili rispetto al proprio reintegro: tra queste il fatto di non voler lavorare con alcuni membri del team management ed essere autorizzato ad operare autonomamente rispetto ai compagni di squadra. Punti sui quali la federazione non intende cedere in alcun modo, non lasciando altra scelta se non quella di lasciarlo fuori.
“La porta da parte nostra è aperta, nel momento in cui Andrew accetterà di fare parte di una squadra e di ricevere lo stesso trattamento di tutti gli altri. Sta a lui decidere il proprio reintegro” ha concluso Glynn.
30 aprile 2015