Mercoledì 4 marzo 2015 – Una giornata iniziata con la sensazione che sarebbe stata leggera si è trasformata nella più faticosa ma anche nella più produttiva tecnicamente fino a ora.
Ogni sera prima di andare a letto vado a controllare i cavalli e a vedere gli orari delle lezioni del giorno dopo sulla sacra lavagna di Henk: ieri sera non c’era scritto niente! Perciò stamattina, con l’ansia di poter essere in ritardo per fare qualsiasi cosa, sono uscito alle 6.20, ho dato da mangiare ai cavalli e poi sono tornato in van per fare una veloce colazione. Alle 7.30 circa ho cominciato a gironzolare per la scuderia attendendo l’arrivo di Henk, che però non arrivava… Poco dopo ho appreso da un ragazzo che questa mattina Henk non ci sarebbe stato. Allora sono risalito sul camion e per un’ora e mezza ho studiato (questa volta un approfondimento sul fascismo e sul nazismo). Alle 10.30 mentre ero tornato a fare un giro dai cavalli incontro Kim (la figlia più grande di Henk che gestisce la scuderia) che subito mi dice di aver sentito suo padre e che alle 11.30 dovevo montare, lui sarebbe arrivato alle 12.15 per farmi lezione. Così sono andato nella selleria di casa Nooren e ho preso sia il filetto che avevamo testato ieri sia un capezzino in cuoio che chiude leggermente la bocca su ordine del supremo capo. Montato tutto sulla famosa testiera della quale abbiamo parlato ieri, ho preparato Chopin e ho cominciato a scaldarlo.
Henk appena arriva comincia a farmi svolgere i soliti esercizi per sciogliere il corpo del cavallo: spalla in dentro, cessione alla gamba, transizioni… Sempre insistendo sul perfezionamento del mio assetto! Spalle indietro e belle aperte, mani immobili, giocare con le dita della mano interna, gamba leggera ma presente, contatto continuo, uso costante degli addominali e seguire sempre il corpo del cavallo nel suo movimento. Alla fine Chopin lavorava forse come Plot Blue… ! All’una sono smontato (quindi un’ora e mezzo di training) e dopo aver messo in box Chopin ho subito cominciato a preparare Amerigo perché alle 14.15 dovevo presentarmi in campo: Henk non mangia a pranzo ed evidentemente devo fare così anche io! Perciò via che si continua… Ad Amerigo abbiamo provato la stessa imboccatura/capezzino/testiera: lo accettava incredibilmente bene. Lui però lo abbiamo lavorato nel campo indoor, sia perché all’inizio era un po’ carico e Henk invece voleva che si concentrasse già da subito, sia perché dopo è cominciato a grandinare (qui tutti i giorni si alternano cinque minuti di pioggia, cinque minuti di sole e cinque minuti di grandine, il tutto condito da un perenne forte vento). Ho trottato e galoppato un po’, quindi Henk ha voluto montare Amerigo per avere la giusta sensazione del cavallo: qualche giro di galoppo e subito me lo ha ‘ridato’. Lo ha trovato molto bene, però mi ha detto di cercare di insegnargli a non aumentare ritmo e andatura senza che nessuno glielo comandi sui lati lunghi. A questo punto abbiamo fatto dei piccoli salti. Un cavalletto per iniziare, poi una linea di un verticale e di un oxer a sei tempi di distanza, una tavola blu ondeggiante, un oxer di tavole verdi, il tutto collegato più volte in modo differente per creare nuove situazioni di linee e spezzate. Amerigo è andato molto bene, davvero. Interessante sottolineare come il parco ostacoli di mister Nooren sia tutto molto omogeneo: salti molto stretti, cosicché i cavalli imparino a mantenere la direzione.
Passeggiato Amerigo, eccoci nuovamente in scuderia per preparare Chopin la seconda volta: Henk ha voluto rivederlo ancora un po’. Ancora con la solita testiera ho cominciato a trottare, ma quasi subito Henk ha voluto montare Chopin e ha finito il lavoro lui, mettendoci molto impegno. Ovviamente mi ha fatto un enorme piacere. Domani lo vuole rimontare… fantastico!
Finalmente avevo così finito il tour de force e mi restava ‘solo’ da sistemare la roba e dare da mangiare ai cavalli. Tra una cosa e l’altra, per esempio lo smontare e il risistemare al loro posto le cose prestatemi (le userò anche domani mattina ma mi sembrava giusto pulirle e rimetterle dove le avevo prese), si sono fatte le 19 e io ero morto. Una doccia, una cena molto poco Masterchef, ed eccomi qui a scrivere. Sono contento della giornata trascorsa perché ho appreso parecchio, e i miei cavalli anche. Però ragazzi, che fatica! Come se non bastasse, ora, oltre appunto il compilare questo mio diario che non è proprio una cosa semplicissima, devo lavorare a SJA (“The Show Jumping Archive”, archivio online di risultati internazionali di salto ostacoli di proprietà di Umberto Martuscelli e Mauro Battistini), e devo anche farlo velocemente altrimenti il mio capo mi licenzia… !