Aachen, agosto 2015 – L’amaro in bocca resta quando la nostra coscienza è a posto ma il risultato nonostante tutto non arriva. Il volteggio è uno sport a giudizio, con pregi ma soprattutto difetti nel merito della valutazione.
Chi scrive se ne prende la responsabilità, da ex volteggiatrice e conoscitrice della disciplina: l’Italia composta da Beatrice Bianchini, Francesco Bortoletto, Silvia Stopazzini, Lorenzo Lupacchini, Elena Rubini e Silvia Beretta e longiata da Laura Carnabuci, è stata super. Freestyle eccezionale sulle note verdiane dell’Aida per coreografia, esecuzione e difficoltà. Unica pecca se vogliamo, Andokan, il cavallo, non sempre regolare, come tanti altri cavalli del volteggio, eppure severamente penalizzato dal giudice in A.
Ma prima delle riflessioni dovute, guardiamo la classifica: vince la Germania, con la squadra di Neuss, che vuol dire l’eccellenza del volteggio mondiale. Con lo score finale di 8.597 (obbligatori e due prove freestyle) il team di casa, preparato dall’ex campione del mondo Kai Vorberg, ha indossato l’oro.
Argento, invece, al collo della Svizzera con 8.104, bronzo alla Francia (8.062), quarta l’Austria (7.847), quinta la Svezia (7.736), sesta l’Italia (7.624), settima l’Olanda (7.359), ottava la Spagna (6.842), nona la Gran Bretagna (6.755), decima la Polonia (5.584) e undicesima la Russia (5.581).
Elencata la classifica finale, ecco che qualche osservazione va fatta: lo score complessivo tiene conto, ovviamente, delle tre prove e gli azzurri, lo sappiamo, hanno negli obbligatori il loro punto debole. I due freestyle però sono stati praticamente impeccabili e il grado di difficoltà elevato. Guardando i voti parziali della giuria, gli azzurri di oggi hanno ottenuto il quarto posto: come anticipato il giudice in A che valuta il cavallo ha assegnato un punteggio di 5.990, contro gli 8.723, 7.955, 7.090, 8.703, 8.070 degli altri cinque giudici che valutano rispettivamente l’aspetto tecnico (giudice in B), artistico (C), di nuovo il cavallo (D), di nuovo il tecnico (E) e di nuovo l’artistico (F), per un totale di 7.995. Da qui si vede la disparità delle due valutazioni del cavallo: 5,990 versus 7.090, una discrepanza fin troppo evidente.
Guardando poi alle prove di freestyle delle altre squadre va detto che la Germania e l’Austria, seppur con qualche errore e caduta non lasciavano margine agli avversari con due programmi liberi da “marziani”. Inspiegabile, invece, il sorpasso di Svezia e, soprattutto, Francia nei confronti dell’Italia, con due performance deboli e mal eseguite. Francia che, addirittura, nella classifica parziale di oggi risultava prima davanti a Germania e Svezia.
Insomma, questa era l’Italia che dai World Equestrian Games 2014 di Normandia ha dimostrato di aver lavorato sodo e i risultati sono stati sotto agli occhi di tutti. Il quarto posto provvisorio nella peggiore delle ipotesi poteva essere confermato anche se, con la prova di oggi, il bronzo poteva essere indossato con fierezza. Peccato, perché creare una squadra, portarla avanti giorno dopo giorno costa sacrifici e la motivazione arriva anche dai risultati. Peccato perché a noi, i nostri azzurri sono piaciuti moltissimo e questa volta il terzo gradino del podio era a portato di mano. Purtroppo la mano dei giudici ha scritto una classifica diversa. Ma noi siamo orgogliosi e applaudiamo, qui da casa, emozionati di vedere il volteggio azzurro in tv.
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23 agosto 2015