Bologna, dicembre 2015 – Quasi ventiquattro ore non sono bastate a Bertram Allen per digerire completamente l’accaduto di ieri sera, quando gli è piovuta tra capo e collo la squalifica dal Gran Premio di Olympia subito dopo aver effettuato il barrage che gli avrebbe dato la vittoria con ampio margine sul secondo classificato, Michael Whitaker su Viking. Al rientro dal campo di gara infatti sul fianco destro di Quite Easy è stata riscontrata una piccola ferita (molto piccola, a dire la verità) procurata incidentalmente dallo sperone. Nessun maltrattamento, quindi, nessuna violenza. Ma gli ufficiali di gara sono stati inflessibili: sangue (pochissimo, poco, tanto: non fa differenza) uguale squalifica, così come stabilito dalla norma specifica del regolamento della Fei che dice che passibili di tale sanzione sono i cavalieri i cavalli dei quali “sanguinino sui fianchi, in bocca o dal naso, o che riportino segno di uso eccessivo degli speroni o della frusta su qualunque parte del corpo”. Come abbiamo già evidenziato in una prima notizia data questa mattina, “non c’è alcuna discrezionalità attribuita all’ufficiale di gara che dovesse riscontrare la traccia di sangue (certo: starà poi alla sua coscienza e professionalità e senso di responsabilità evidenziarla o meno, ma questo non ha nulla a che fare con la regola). In secondo luogo non si parla di entità del sanguinamento: è sufficiente che vi sia traccia di sangue dove normalmente non dovrebbe esservi. In terzo luogo il segno di uso eccessivo degli speroni non è da mettersi in relazione al sanguinamento: sono due cose distinte. Il sanguinamento (da minimo a massimo) determina sempre e comunque la sanzione a prescindere dalla modalità dell’uso dello sperone che lo ha determinato; sanzione che ugualmente scatterebbe se vi dovesse essere segno di un uso eccessivo degli speroni a prescindere dal sanguinamento (che per assurdo potrebbe anche non esserci)”.
Oggi Bertram Allen ha diffuso un comunicato ufficiale nel quale si dice devastato dalla decisione di squalificarlo dalla gara vinta sul campo, specificando di capire perfettamente il senso della regola della Fei e tuttavia sentendosi molto deluso dal fatto che nel caso specifico gli ufficiali di gara non abbiano minimamente utilizzato alcuna discrezionalità nella valutazione del caso: “La mia gamba deve essere scivolata causando al mio cavallo un microscopico taglietto che ha sanguinato in misura irrisoria”. Ha poi proseguito Allen: “Il benessere dei miei cavalli è di fondamentale importanza per me, per la mia famiglia e per tutta la nostra squadra. Sono rimasto commosso dal sostegno che ho ricevuto da parte di tutti, in particolare dai miei colleghi cavalieri”. Per poi chiudere in maniera drastica: “Non farò ulteriori commenti su quanto accaduto”. In realtà non sarà proprio così perché Bertram, prima ancora di essere un grande cavaliere nonostante i suoi soli 20 anni, è un ragazzo gentile ed educato, e così se qualcuno gli chiede qualcosa lui risponde. Con poche parole, data la sua timidezza, ma risponde.
Bertram, come si sente a quasi 24 ore dall’accaduto?
«La delusione non è affatto diminuita. Quite Easy ieri ha fatto due percorsi favolosi… ».
Lei è al corrente di cosa dice esattamente la regola a proposito delle ferite al costato dei cavalli?
«Non precisamente. Sono consapevole dello spirito della norma, che mi trova fondamentalmente d’accordo, ma non la conosco nel dettaglio».
Ci sono precedenti poi in materia: uno dei più recenti è la squalifica di Daniel Deusser nel Campionato d’Europa di Aachen 2015. Pensa che ci sia una differenza tra quel caso, per esempio, e il suo?
«Non lo so, non posso dirlo con precisione. Io dico che le regole sono importanti, che il benessere del cavallo è importante. Questo è certo».
Però forse pensa che la regola che riguarda questo caso potrebbe essere cambiata in qualche modo?
«Beh, forse si potrebbe migliorare».
Pensa di intraprendere qualche iniziativa affinché questo miglioramento possa esserci effettivamente?
«No, assolutamente, io non farò proprio nulla, figuriamoci… ».
Ma adesso è sua intenzione fare ricorso contro la decisione di squalificarla?
«Assolutamente no, non farò proprio niente. L’unica cosa che ho fatto è stato divulgare un comunicato e basta. Volevo che si sapesse il mio pensiero, ci tenevo a quello, e basta».
22 dicembre 2015