Comunicato stampa PassioneCaitpr
Perugia, gennaio 2016 – Il 17 gennaio 2016 si replica a Santa Maria degli Angeli (PG) con la Benedizione degli Animali. Iniziata quasi per gioco nel 2015 ripercorrendo le orme dei postiglioni sull’antico percorso che legava la tratta postale tra Roma e Firenze, quello di Santa Maria degli Angeli è diventato una tappa fissa nel calendario AIA nel panorama legato alla celebrazione di Sant’Antonio, protettore degli animali.
L’evento, organizzato in collaborazione con AIA e con l’Associazione Passione CAITPR è per il 17 gennaio 2016 a partire dalle 10.00 sul sagrato della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, e vedrà protagonisti una nutrita rappresentanza di allevatori che con i propri cavalli italiani, a sella e in carrozza, daranno vita ad una sfilata per le vie del centro per rievocare l’antica tradizione cara ai cultori del “Piatto di Sant’Antonio”, ma anche a simboleggiare l’eterna devozione al Santo che protegge le loro stalle.
Assolutamente qualitativa la partecipazione del GRUPPO ATTACCHI UMBRIA, capitanato da Giampiero CALAGRETI, che con diversi soggetti parteciperanno alla sfilata.
E tra agricoli da tiro pesante rapido, cavalli tolfetani, pony di esperia, lipizzani, asini dell’amiata e dell’asinara, quest’anno si aggiungono in tenuta tradizionale con il carretto adibito al trasporto del latte, anche i Bovari Bernesi del Gruppo Umbro (B.A.U.) capitanato da Isabella Tosti, in rappresentanza di una razza canina simbolo del lavoro con le vacche.
Qualche cenno tra storia e leggenda sul Piatto di Sant’Antonio (fonte Associazione Priori)
Il culto di S. Antonio Abate (250 – 356) viene da lontano e risulta particolarmente diffuso in tutto il mondo cristiano. La civiltà contadina conferisce al Santo egiziano una predilezione particolare. La venerazione è sovente interessata. I contadini tendevano e tendono ad accattivarsi i favori del Santo Abate, onde esorcizzare le malattie contro gli animali. E forse per questo, in molti paesi, come d’altra parte in Assisi nascevano le Confraternite. I Priori diventavano il braccio secolare, scelti e/o cooptati nelle famiglie dei carrettieri, dei postiglioni, dei cavallai, dei vetturini, dei contadini, dei fornaciai, e comunque i possessori di animali. Poi per una serie di ragioni che sarebbe interessante indagare le Confraternite furono soppresse, ma non scomparve la devozione. Anzi dopo la erezione della Parrocchia di Santa Maria degli Angeli nel 1850, S. Antonio ebbe ad ottenere, dalla gente che vive all’ombra della Bella Cupola del Vignola, una ripresa devozionale, legata ad un miracolo che ebbe a sanare alcuni animali, colpiti dalla peste; in un certo anno infatti a S. Maria degli Angeli scoppiò una epidemia che colpì in modo particolare i cavalli delle scuderie. Così ci si rivolse con fiducia a S. Antonio Abate, protettore delle bestie, ed ottenuta la grazia con la fine del morbo, come ringraziamento al Santo fu celebrata con grande solennità la sua festa. Venne fatta la processione per le vie del paese e fu distribuito un pranzo ai poveri che prese la denominazione di “Piatto di S. Antonio”.
Così nacque il PIATTO DI SANT’ANTONIO a SANTA MARIA DEGLI ANGELI
I festeggiamenti hanno il sapore di un gesto laico al Santo con una felice appendice di generosa solidarietà per i poveri. Una solidarietà che ieri si realizzava con l’offerta gratuita di un ‘ piatto ‘gastronomico e che, oggi, ha aggiunto, alle ragioni del passato, forme moderne di attenzione alle nuove povertà: anziani in difficoltà, bambini abbandonati, famiglie in difficoltà, associazioni benefiche ecc. I Priori, da quattro che erano nel principio, sono passati a otto nel 1952, fino ad arrivare a dodici. Si articolano in Priori serventi (dodici), entranti (dodici) e uscenti (dodici). Durano in carica tre anni, ma con la qualifica per un anno di entrante, servente e uscente.
Secondo la leggenda (purtroppo smentita) i Priori durante il tempo del servizio non muoiono.
14 gennaio 2016