RIportiamo dal sito dell’83° Piazza di Siena
Hans Horn – Chef d’Equipe
“Siamo delusi, abbiamo fatto una coppa balorda. Non so perché a Roma vada sempre un po’ così… Prima di proseguire vorrei fare i miei complimenti a Gran Bretagna e Olanda, gli Whitaker sono stati impeccabili e come gli olandesi dimostrano di avere una routine che permette loro di gestire questi giri come solo chi conosce veramente bene il proprio mestiere può fare. Ripeto che non sono contento di questa classifica perché pensavo che avremmo potuto finire secondi o terzi con i cavalli così in forma, infatti non hanno saltato male. Con il cavallo di Piergiorgio è successa una cosa che può succedere una volta all’anno, e purtroppo è capitata proprio qui a Roma. Giulia ha fatto un primo giro davvero ottimo e potrà spiegarvi bene lei stessa cos’è successo nel secondo . Il cavallo di Daniele ha dimostrato di essere fenomenale e Lorenzo ha fatto un errore alla riviera, una di quelle cose che qualche volta accadono, anche se sarebbe meglio che non fosse così. Ha deciso di coprire la linea in otto tempi e si è trovato un po’ vicino, così il cavallo ha fatto una parabola verso l’alto e non è quindi poi riuscito a coprire tutta la larghezza della riviera. Nel secondo giro l’errore è uscito nella combinazione. Ora dobbiamo andare avanti, pensare alle altre due tappe in cui dobbiamo cercare i punti per le qualifiche e cercare di sostenere i risultati nei prossimi appuntamenti. A questo punto Hickstead sarà molto importante per noi. Se oggi avessimo preso i punti necessari per essere più tranquilli, avremmo potuto schierare una seconda squadra per preservare i binomi di punta per Aachen. Ragionando bene sulle cose c’è da dire che il campo di Lummen è molto diverso da quello di Roma e più simile invece a quello di Hickstead e Aquisgrana, che essendo più grandi permettono delle distanze più ampie. I nostri cavalli lì si sono trovati benissimo. Qui a Roma tutto era più tecnico e delicato rispetto al Belgio, dove di contro i percorsi erano probabilmente più alti e più difficili. Dobbiamo ragionare bene per decidere come organizzarci. Per quanto riguarda San Gallo, ho una mezza idea rispetto alla squadra da schierare, ma vorrei decidere dopo questo concorso. Avevo pensato che la tappa svizzera sarebbe potuta essere un buon test per binomi nuovi, tra i qualche anche Giulia, anche perché lì ci sarà un campo verde come quello di Dublino di Hickstead e di Aquisgrana dove si svolgeranno i Campionati Europei.“
Piergiorgio Bucci
“Purtroppo alla fine del primo percorso non ci siamo capiti bene: volevo fare un tempo in più nell’avvicinamento all’ultimo salto, ma Casallo si è un po’ distratto e ci siamo trovati troppo sul piliere e alla fine per lui è stato più facile spostarsi e uscire invece che saltare…“
Giulia Martinengo Marquet
“Abbiamo cominciato molto bene, ma nel secondo giro mi sono preoccupata di attaccare un po’ prima la riviera. Di solito il secondo giro su di un campo in sabbia tende a far sì che i cavalli vogliano essere un po’ più appariscenti e ho sbagliato a organizzare la distanza sul rustico dopo la riviera. Dopo il primo errore non ho montato con preoccupazione perché la cavalla è talmente rispettosa che non pensavo di ripetere l’errore, ho peccato di troppa fiducia. In definitiva ho interpretato male la spezzata dopo la riviera: se avessi montato meglio mi sento di dire che la mia cavalla sarebbe stata all’altezza del primo giro. Hans mi ha dimostrato molta fiducia mettendomi in squadra come riserva e poi dandomi il posto di Natale Chiaudani. So che la cavalla un altro netto lo poteva fare e la responsabilità è mia, dovevo fare meglio nella seconda manche.“
Lorenzo De Luca
“Dovevo stare più attento alla riviera nel primo percorso, e poi ho fatto anche un errore nel secondo giro. Ma il cavallo ha saltato benissimo ed è stato molto positivo.”
Daniele Augusto Da Rios
“I miei errori sono arrivati perché ho montato troppo facile. In campo prova era andato molto bene e in gara mi sono fidato troppo. Nel secondo giro sono stato più presente e se avessi montato così anche nel primo sarebbe stato meglio.”
Vittorio Orlandi – Presidente FISE
“Sono contento solo di una cosa, che non si potrà più dire che il Presidente è ‘fortunato’. Qui si dimostra che la fortuna non basta. Abbiamo visto delle cose che devono assolutamente essere migliorate, ma abbiamo constatato che i cavalli ci sono e di questo sono contento. Si devono solo sistemare alcune sbavature e dobbiamo lavorare affinché certe cose non si ripetano. Abbiamo dei cavalli molto bravi e se ci lavoriamo bene tutto sarà risolvibile.”
23 maggio 2015