Roma, maggio 2015 – Una formidabile Gran Bretagna ha vinto oggi la Coppa delle Nazioni dello Csio di Roma a Piazza di Siena. Alla quale ha tenuto testa una altrettanto eccellente Olanda, alla fine distanziata solo da un errore in più. La squadra di Sua Maestà era praticamente la famiglia Whitaker con l’aggiunta della giovane Holly Gillott: i due fratelli John e Michael più il figlio del primo (e dunque nipote del secondo), Robert. Ma pur riconoscendo i meriti massimi a Holly, Michael e Robert, bisogna dire che l’immagine di questo successo è quella di John Whitaker. Un campione meraviglioso. Tutto il peso della responsabilità della vittoria o della sconfitta è infatti andato sulle sue mature ed esperte spalle: ultimo a entrare in campo, si è reso arbitro del destino sportivo della gara poiché un suo errore avrebbe dato il successo all’Olanda, mentre un suo percorso netto avrebbe regalato la vittoria alla sua squadra. Esclusa l’ipotesi di un barrage dal punto di penalità raccolto da Michael Whitaker nella seconda manche: che eventualmente avrebbe fatto andare il totale di squadra a cinque punti, se John avesse commesso un errore. Ma John non ha commesso alcun errore e alla fine è stato salutato dall’ovazione di un pubblico incantato da un’equitazione magistrale: e anche dalla storia di questo fenomenale cavaliere che ha attraversato gli ultimi trent’anni di sport rappresentando sempre un modello di bravura, correttezza e sapienza. Dunque vittoria: Holly Gillott su Dougie Douglas 12/0, Robert Whitaker su Catwalk IV 0/4, Michael Whitaker su Cassionato 0/1, John Whitaker su Argento 0/0. Totale: un punto di penalità. L’Olanda è stata battuta per soli tre punti di distacco: Jeroen Dubbeldam su Zenith 4/4, Maikel van der Vleuten su Verdi 0/0, Jur Vrieling su Zirocco Blue 0/0, Gerco Schroeder su Cognac Champblanc 8/0. Poi Svezia a otto penalità, Spagna a dodici, Svizzera a 16, Italia a 18, Qatar a 21, Belgio a 28.
E noi ancora una volta sconfitti quindi. Nonostante il giustificato ottimismo che si respirava alla vigilia. E nonostante una partenza eccellente con il bellissimo percorso netto di Giulia Martinengo Marquet su Fixdesign Funke van het Heike. Poi un errore alla riviera di Lorenzo De Luca su Erto van het Roosakker (per il resto percorso da applausi), e due errori del debuttante (in Coppa a Roma) Daniele Da Rios su For Passion. E poi Piergiorgio Bucci su Casallo Z: percorso meraviglioso fino all’ultimo ostacolo, una prestazione incantevole che ci avrebbe permesso di chiudere la prima manche a quattro penalità e quindi nella scia delle prime, ma… Ma Bucci si riceve dalla gabbia (penultimo ostacolo) e probabilmente con l’idea di aumentare di una falcata di galoppo la distanza per andare sull’ultimo verticale (che si presentava al termine di una traiettoria curva verso sinistra) per affrontarlo con maggiore sicurezza si allarga verso la sua destra e… Casallo semplicemente se ne va fuori dalla linea dell’ostacolo per quello che è sembrato a tutti gli effetti un vero e proprio scarto. Quattro penalità per la ‘disobbedienza’ più due per aver superato il tempo massimo: abbiamo così chiuso la prima manche a dieci penalità. Un passivo già troppo consistente per sperare di poter stare nelle prime tre posizioni alla fine della gara. Quindi è ovvio che gli azzurri siano entrati nella seconda manche con il morale… un po’ basso: due errori per Giulia Martinengo Marquet, un errore per Lorenzo De Luca, un bel netto di rivincita personale per Daniele Da Rios, un errore per Bucci. Tutto rimandato a data da destinarsi: adesso gli anni sono trentuno. Dalla nostra ultima vittoria.
22 maggio 2015