Pistoia, agosto 2015 – Chiuse le indagini sulla edizione 2014 della Giostra dell’Orso di Pistoia, dove due cavalli vennero abbattuti a causa delle fratture riportate durante la gara che è il momento clou della rievocazione storica: Golden Storming del rione del Drago, e Oracle Force che correva per il Grifone.
Sei gli indagati cui è stata inviato l’avviso di conclusione delle indagini relativi a due distinti episodi di maltrattamento animali: uno perché il PSI ammesso alla gara non era in possesso dei requisiti biometrici necessari a farlo correre nella pista di Piazza del Duomo (diametro stinchi richiesto 18 cm., diametro stinchi del soggetto abbattuto 16,5 cm.), l’altro perché uno dei cavalli era stato soppresso con una iniezione letale, senza prima averlo addormentato e sedato.
Non sono stati fatti addebiti invece riguardo le caratteristiche della pista su cui correvano i cavalli o sulla competizione stessa, ritenuta quindi regolare secondo i canoni della Legge Martini.
Sotto accusa per i due fatti sopra riportati i tre veterinari che componevano la commissione medica veterinaria del palio storico, cioè il presidente Riccardo Rinnovati di Arezzo, e i due componenti di fatto Valentina Vagheggi sempre di Arezzo, e Alessandro Spadari di Bologna. Indagati inoltre la proprietaria, il preparatore e il fantino del cavallo del Grifone, Oracle Force: Sara Bolognini, 33 anni, Claudio Bartoletti, 53, e Giacomo Cresci.
A seguito di questi episodi quest’anno la Giostra dell’Orso non si terrà.
Al di là di ogni polemica: a cosa serve impedire una manifestazione quando sono già morti due cavalli, e soprattutto: cosa cambia ai fini della rievocazione storica che i cavalli in campo siano PSI piuttosto che Mezzosangue, Bardigiani o TPR? anche tra un gruppo omogenero di soggetti meno veloci ce ne sarà sempre uno che arriverà prima degli altri: è mai possibile che lo spettacolo sia più importante del benessere dei cavalli che ne sono i primi protagonisti?
E anche per i comitati organizzatori delle rievocazioni storiche: ma non sarebbe tutto più facile e meno problematico utilizzando cavalli che limitano la percentuale di possibili problemi legali e di immagine? la possibilità di incidenti esiste sempre e comunque, in ogni attività equestre perché di cavalli ne muoino anche ai Mounted Games: ma perché non abbattere il più possibile i rischi quando si può intervenire su un fattore ben preciso che li aumenta automaticamente?
Qui l’articolo originale dal quale abbiamo preso la notizia
5 agosto 2015