Pistoia, febbraio 2016 – Nel 2014 erano stati abbattuti due cavalli che partecipavano alla giostra di Pistoia, un altro caso c’era stato nel 2011: un evento molto contestato quello della Giostra dell’Orso, tanto che anche nel 2015 non si è tenuta.
Le organizzazioni Enpa e Oipa l’anno scorso avevano anche realizzato diversi manifesti da attaccare in città per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, ma la cosa non era piaciuta al Comitato Cittadino Giostra dell’Orso che voleva impedirne l’affissione: il Tribunale di Pistoia ha invece dato ragione agli animalisti.
Il testo che è stato oggetto del contendere? “Nessuna regola salva i cavalli. Aboliamo la Giostra dell’Orso“.
Secondo i dati statistici ufficiali, la giostra pistoiese ha causato incidenti che hanno reso necessaria l‘eutanasia dei soggetti coinvolti almeno in una ventina di casi dal 1980 ad oggi. Da notare che non si tratta di un palio sul genere di quello di Siena, con una carriera “alla tonda” ma di una giostra in cui il cavaliere deve colpire con la sua lancia, e possibilmente abbattere, un bersaglio a forma di orso e terminare la corsa prima del binomio partito contemporaneamente a lui.
Il Comitato pistoiese ha negli anni provato a diminuire l’importanza della velocità dei binomi ai fini dell’assegnazione del punteggio limitando la valutazione sul tempo al momento finale della corsa, e non più anche a chi arriva primo sul bersaglio: ma evidentemente la difficoltà di gestire un cavallo molto veloce specialmente in curva, e con una mano occupata dalla lancia, è tanta.
«Non siamo contro la manifestazione in sé – ha detto Rossella Ghelardini, presidente di Enpa Pistoia – ma contro l’utilizzo degli animali in tali contesti che infliggono delle sofferenze al solo scopo del divertimento di pochi».
9 febbraio 2016