Ginevra, dicembre 2015 – Poche cose – tra quelle non gravi – suscitano commozione più della cerimonia del ritiro di un cavallo dallo sport. Prima di tutto perché in quel momento ci si rende bene conto del fatto che un cavallo – quel cavallo – che siamo sempre stati abituati a vedere in gara o del quale abbiamo sempre letto i risultati sui giornali o visto le immagini in televisione improvvisamente per noi spettatori non ci sarà più. Quindi è come se lui in realtà richiamasse la nostra attenzione proprio sul suo essere sé stesso, e non uno dei tanti. E noi – pubblico – entriamo per un attimo proprio in comunicazione diretta con lui: e ci emozioniamo pensando che lui, proprio lui, lui con quei suoi occhi e quel suo cuore forte e quei suoi muscoli potenti, proprio lui non sarà più compagno di gara del suo cavaliere, non sarà più l’oggetto della nostra ammirazione di spettatori, non sarà più il lussuoso campione di mille arene. Ci emozioniamo pensando che dietro di lui c’è una storia e davanti a lui ce ne sarà un’altra: quella di campione appagato e soddisfatto che se ne tornerà a essere un cavallo puro e semplice. Dopo viaggi, applausi, vittorie, toelettatura, finimenti, lavoro, salti… adesso prato, scuderia, paglia, sole, fango, vento… Plot Blue ha dato ieri l’addio allo sport qui a Ginevra. Marcus Ehning ha voluto che la cerimonia fosse qui (e non in Germania) per vari motivi: il cavallo è ‘nato’ sportivamente qui sotto la sella dell’elvetico Werner Muff con il quale ha affrontato non solo le gare per i cavalli giovani ma anche i primi campionati internazionali, ma soprattutto proprio a Ginevra è stato protagonista della vittoria della finale della Coppa del Mondo nel 2010, una delle tre vinte da Ehning (con tre cavalli diversi). Plot Blue è stato non solo un campione, ma un bellissimo campione con uno stile di salto inconfondibile, con un rendimento regolare e costante lungo tutto l’arco della sua formidabile carriera. Nato nel 1997, registrato nello studbook olandese Kwpn, figlio di Mr. Blue e di una figlia di Pilot, fin da giovane si è messo subito in evidenza grazie ai suoi mezzi notevoli e alla sua classe cristallina. Werner Muff è stato il cavaliere che lo ha valorizzato a partire dal 2003 e fino al 2008, partecipando con lui anche al Campionato del Mondo di Aquisgrana 2006 e d’Europa a Mannheim nel 2007. Poi è cominciata l’era Marcus Ehning: l’era dei trionfi. Tra i quali spiccano appunto la vittoria della Coppa del Mondo nel 2010 a Ginevra e della finale della Top 10 Rolex/IJRC a Parigi nel 2009. Per non parlare della quantità di Gran Premi e Coppe delle Nazioni. Una carriera stellare. Vissuta insieme a un campione che ieri sera non ha saputo nascondere le lacrime.
12 dicembre 2015