Modena, agosto 2015 – 25 anni per avere il risarcimento dovuto da chi gli aveva venduto un cavallo senza dichiarare un intervento pregresso che il soggetto aveva subito da puledro: questo il tempo che è stato necessario alla Scuderia Enea sdf di Modena per venire a capo della diatriba legale riguardante Orly di Sgrei, un trottatore da loro acquistato tramite la Ippoleasing dalla azienda agricola Sgrei di Belluno.
Il cavallo, pagato nel 1991 81.000.000 di vecchie Lire (31.000.000 il prezzo d’asta a Milano, il resto finanziamento e spese), era morto poco tempo dopo l’arrivo nelle scuderie modenesi a causa delle complicazioni seguite ad una ernia inguinale. Enea sdf parte immediatamente con la citazione dell’azienda agricola Sgrei al tribunale di Belluno, visto che il povero Orly da quando era arrivato non era mai stato bene e il tribunale veneto pronuncia la risoluzione del contrattro di compravendita.
Poi i modenesi scoprono che il cavallo a 18 mesi era stato operato proprio per una ernia inguinale, di qui la causa per il grave inadempimento (mancata dichiarazione dell’avvenuto intervento chirururgico) dell’allevamento bellunese.
L’azienda agricola di Sgrei ha nel frattempo cambiato attività e ha presentato due volte ricorso in cassazione contro la causa di risarcimento danni intentata dalle scuderie modenesi, ma la Cassazione le ha rigettate entrambe concludendo in questi giorni la lunghissima vicenda.
Morale della favola: giustizia è fatta, ma se fosse arrivata in tempi più logici non sarebbe stato molto meglio per chi ha subito il danno, e anche per tutto il comparto del settore ippico coinvolto? la certezza di una pena utile nei casi di vizi redibitori non dichiarati in fase di compravendita aiuterebbe a lavorare bene e chi si comporta in modo onesto, oltre a tutelare chi vuole ancora investire nell’ippica.
Se invece occorre aspettare 25 anni…campa cavallo, che la giustizia arriva.
20 agosto 2015