Bologna, gennaio 2016 – Dopo quanto accaduto ieri a Giuseppe Corno in concorso a Tortona c’è stata una grande reazione da parte del mondo dello sport equestre, prima di tutto di preoccupazione per le conseguenze subite dal cavaliere veneto. Una bella manifestazione di solidarietà. Giuseppe Corno dal suo letto d’ospedale, nonostante la sofferenza, ha voluto lanciare un allarme a proposito delle circostanze che hanno determinato l’incidente: l’aggancio di uno dei due ferri anteriori alla fibbia della martingala nella zona del petto del cavallo al culmine della parabola sull’ostacolo, con la conseguente impossibilità da parte del cavallo di distendere l’arto ricevendosi sul terreno e quindi franando a terra. Un’evenienza rara che tuttavia si è verificata più di qualche volta. Ieri abbiamo citato il caso di Arnaldo Bologni su Mayday a Piazza di Siena nel 1995 (ma in quel caso il ferro si è strappato e la caduta è stata evitata), mentre il cavaliere e istruttore Stefano Bellantonio (uomo di bravura e di lunga esperienza) ha messo sull’avviso sottolineando che si tratta di una situazione che accade più spesso di quanto si creda. Oggi è stato Stefano Scaccabarozzi (ufficiale di cavalleria, cavaliere dalla grande carriera internazionale, attualmente team manager Fise per il settore salto ostacoli giovanile) che ha voluto offrire la propria testimonianza con una fotografia davvero eccezionale, scattata un istante dopo il verificarsi l’aggancio del ferro: protagonista dell’immagine lo stesso Scaccabarozzi in sella a Kimaco due anni or sono in concorso a Narni, e anche per lui una rovinosa caduta. Quindi è indispensabile essere consapevoli che tale evenienza è più che possibile e prendere tutte le contromisure del caso, se non si può fare a meno di utilizzare la martingala.
25 gennaio 2016