Rio de Janeiro (BRA), agosto 2016 – Rio2016 assegna le prime medaglie delle specialità equestri. La Francia trionfa tra le squadre mentre l’oro individuale è per l’immenso Michael Jung. Il miglior azzurro in gara è stato Pietro Roman, 23esimo nella classifica finale individuale. Dopo quattro giorni di competizioni inseguite a spizzichi e bocconi tra streaming e dirette inaspettate, la fatica del completo è stata archiviata. Senza incidenti innanzi tutto, a riprova della bontà di questo sport che come nessun altro crea un legame fortissimo tra cavaliere e cavallo. Senza colpi di scena, laddove i mostri sacri hanno confermato, inossidabili nel tempo, la propria tempra. Senza medaglie per quanto ci riguarda, ma con l’onestà degli sportivi, senza neppure aver ambito ad agguantarne una. Di fronte a cavalieri del calibro e dell’esperienza di Todd, Jung e compagnia, il nostro impegno e la nostra grinta non arrivano a colmare un gap tecnico e di cavalli innegabile.
I nostri sono stati bravi. Anzi bravissimi e hanno dato tutto quello che potevano. Per questo non finiremo mai di ringraziarli e di onorare il loro sforzo sportivo. Le classifiche però parlano una lingua che non è quasi mai quella del cuore e ci insegnano che l’Italia a squadre è finita nona su 13, con un punteggio complessivo di 330,00 punti negativi. Il vertice della classifica se l’è giocata tra i 169 della Francia e i175,30 dell’Australia. Poco più della metà.
Parlando con tecnici che hanno strumenti meno ‘emotivi’ dei nostri per esprimere delle valutazioni, tutti hanno concordato sul fatto che il percorso di cross fosse il più difficile dai tempi di Barcellona 92. Vedere inglesi e tedeschi piantati sul percorso non è usuale. Il fatto che nessun italiano sia caduto significa che i nostri binomi sono di fatto stati all’altezza dell’ingaggio. Sempre secondo chi ha credito per esprimere pareri tecnici, ma che per motivi legati alla burocrazia sulla comunicazione di questa Olimpiade non può firmarsi, la prestazione di Luca Roman è stata troppo ‘ottimista’ in considerazione dell’esordio in un 4*. Luca ha pagato in termini di cronometro due errori di avvicinamento per poi procedere fluido sul resto del percorso. Arianna Schivo, amazzone un po’ verde, è risultata un po’ passiva sullo scarto. Pietro Roman invece ha offerto un’ottima interpretazione del percorso e della strategia di squadra: ha capitalizzato l’esperienza degli europei di Blair .
Per quanto riguarda la defaillance di Stefano Brecciaroli che ha raccolto la solidarietà planetaria del mondo dell’eventing, la grande esperienza e capacitá dimostrate per tre quarti di percorso non bilanciano l’errore all’ultima acqua e l’ingenuità nel farsi eliminare. Non c’era dubbio sul passaggio a sinistra della bandierina e meglio avrebbe fatto a fermarsi e verificare. Avrebbe finito con 20 e un fuori tempo ma sarebbe rimasto in gara a giocarsela.
«È stata una gara dove abbiamo cercato anche un risultato individuale – ha dichiarato Brecciaroli spiegando anche che – … nell’ultima combinazione dell’acqua, dopo una buona entrata, ho avuto un brutto salto sul secondo elemento che mi ha spostato la traiettoria per l’ultimo elemento. Nel saltarlo una gamba del cavallo è finita fuori dalla bandierina e così hanno dovuto eliminarmi. Peccato perché il cavallo è stato fantastico».
E lo sarebbe stato davvero visto che il suo tempo era molto buono.
Infine il salto ostacoli. Nell’ultima giornata, il migliore dei nostri rimasti in gara è stata Arianna Schivo che ha totalizzato un 4 sugli errorabili. Il suo computo complessivo l’ha portata al 34esimo posto di questa olimpiade. A quota 40, Luca Roman ha totalizzato un pesante 16 nell’ultima prova, con 12 agli ostacoli e 4 per il tempo mentre Pietro, forte di una eccellente partenza in rettangolo, nonostante le 14 penalità complessive in salto ostacoli, è riuscito a mantenersi entro i prime 25 binomi con accesso alla finalissima individuale e finire 23esimo nella finalissima appena conclusa
Lo sport è sport. Si vince, si perde ma per noi che li abbiamo visti in gara l’unico commento è: grazie ragazzi!