Roma, settembre 2015 – Un cavallo agonizzante al suolo, e poi soppresso dalla Asl, altri dieci cavalli detenuti in condizioni precarie tra teschi e ossa di quelli già morti, lamiere, chiodi e filo spinato, e costretti ad abbeverarsi a un corso di acqua pieno di rifiuti sono stati scoperti a Campagnano, vicino Roma, dal nucleo di Polizia Giudiziaria Zoofila del Gfa, con la collaborazione giuridica dell’ente animalista Eital che coordina le attività e l’aiuto logistico di Horse angel e Anpee (Associazione nazionale polizia penitenziaria).
«Gli attivisti – spiega Antonio Colonna dell’Eital – stanno procedendo, poiché ad oggi siamo ancora in attesa dei prelievi ematici da parte delle autorità sanitarie preposte, atto prodromo allo spostamento degli animali, a procurare fieno e una vasca di acqua visto che gli animali erano costretti ad abbeverarsi in un corso d’acqua verosimilmente inquinata poiché colma di rifiuti oltre che rimanere in un terreno cosparso di chiodi, filo spinato ed altro materiale di risulta. L’area è stata sottoposta a sequestro e sigillata, e i cavalli affidati al momento agli stessi attivisti». Gli atti di sequestro sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria per le indagini del caso, per risalire ai proprietari degli animali.
«Per adesso, in attesa di risvolti, vi è una denuncia contro ignoti – continua l’esponente dell’Eital – che siamo fiduciosi presto avranno un nome e un cognome, per gravi reati di maltrattamento, abbandono e inquinamento ambientale oltre che circa 30.000 euro di sanzioni amministrative. Uno dei cavalli, a quanto siamo riusciti a sapere, sarebbe di proprietà di un noto fantino».
2 settembre 2015