Comunicato AGI
Roma, aprile 2016 – “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le portera’ fortuna”.
Agli occhi della gran parte degli italiani, ed anche nel mondo, dire ‘cavallino rampante’, di colore argenteo su campo rosso, rivolto a sinistra e con la coda abbassata, significa dire subito Ferrari, la celebre scuderia di automobilismo.
Eppure, in origine tutto parte dalle forze armate, prima dall‘Esercito Italiano e poi dall’Aeronautica, e ora arriva la mostra “Nel segno del Cavallino Rampante. Francesco Baracca tra mito e storia” che si inaugura oggi a Palazzo Aeronautica e ospitera’ il pubblico nei fine settimana compresi tra l’8 e il 24 aprile. La mostra e’ organizzata dall’Aeronautica militare, dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni di Trento e dal Museo Francesco Baracca di Lugo (Ravenna) nell’ambito delle commemorazioni del Centenario della Grande Guerra.
Quelle parole rivolte a Enzo Ferrari erano della madre di Francesco Baracca, la contessa Paolina Biancoli, nell’atto di donargli lo stemma.
La storia dice infatti che in realta’ il cavallino rampante era lo stemma araldico del “Piemonte Reale Cavalleria“, uno dei piu’ prestigiosi reparti del Regio Esercito, presso il quale Francesco Baracca presto’ servizio ad inizio del Novecento.
Di li’ a poco, il giovane cavaliere volle diventare aviatore e fu proprio il suo amore per i cavalli che lo porto’ negli anni successivi a scegliere di adottare, sebbene con alcune varianti, lo stesso stemma quale simbolo per i suoi aeroplani.
Il cavallino rampante nero apparve per la prima volta su di un aeroplano pilotato dall’asso a inizio 1917 e divenne definitivamente l’insegna applicata sulla fusoliera degli aerei da lui pilotati nell’ambito della neo-costituita 91^ Squadriglia.
7 aprile 2016