Il Senatore Gian Marco Centinaio (Lega Nord) ha presentato una interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro della Difesa chiedendo spiegazioni sul trasferimento del Reggimento Artiglieria a Cavallo di Milano, meglio conosciuto come Voloire.
Riassumiamo in breve la vicenda al centro di questa interrogazione (e di annose polemiche) che riguarda da vicino anche i cavalli in servizio al Reggimento: le Voloire abitano alla caserma Santa Barbara di Milano dal 1887, con le loro batterie a cavallo tengono vivo il legame con la storia ma sono anche tra i militari attivi in operazioni come Strade Sicure e i servizi di sicurezza alla cittadinanza che stanno svolgendo attualmente per Expo 2015.
Con la legge 244/2012 (“….revisione dello strumento militare, mira a raggiungere gli obiettivi qualitativi, di operatività e proiettabilità della Difesa, riducendone le dimensioni in modo coerente con le risorse che attualmente risultano disponibili”) sarebbe stato deciso, per economia, il trasferimento delle Voloire da Milano alla caserma Scalise di Vercelli: che però non ha e dimensioni adatte a contenere le 400 famiglie di militari che operano al reggimento, né scuderie per i suoi cavalli.
Questi problemi hanno impedito l’effettivo trasferimento delle Voloire (si parla di un piano abitativo da effettuare a Vercelli, per permettere l’accasamento della 400 famiglie di cui sopra) e la curiosa soluzione di trasferire gli uomini lasciando i cavalli a Milano pare piuttosto irragionevole.
Di qui l’interrogazione del Senatore Centinaio, che (assieme a molti altri) auspica che semplicemente le cose rimangano come sono, e uomini e cavalli delle Voloire continuino a rimanere nella bella caserma Santa Barbara (che è in grado di ospitare anche un nuovo reparto che si dovrà aggiungere a loro, quello del reggimento Trasmissioni Spluga).
Ma chi sono le Voloire? Il nome deriva dal dialetto piemenotese e vuol dire volanti: perché in origine loro compito era quello di supportare in battaglia le operazioni dei reparti di cavalleria portando i pezzi di artiglieria a pochi metri dalle linee nemiche, sparare e poi tornarsene al punto di partenza. Il tutto al galoppo, che ogni cannone era trainato da tre pariglie (il cavallo di sinistra montato).
La capacità di queste batterie a cavallo di svolgere tutte le manovre al galoppo, fermandosi con coraggiosa precisione in tutta immobilità sotto il fuoco nemico per poi sparare i loro colpi e ripartire come fulmini li aveva fatti ribattezzare così dai primi temi della loro costituzione (1831), quando erano di stanza a Venaria Reale: una abilità che per fortuna adesso non serve in guerra ma diventa uno spettacolo di abilità equestre.
Come quello cui le Voloire hanno partecipato a Fieracavalli Verona (2005, se non andiamo errati): sarebbe un peccato non potervi assistere più, e interrompere questa bella storia che continua ad abitare a Milano dal quel lontano 1887. Ricordiamo inoltre che presso il reggimento è attivo un centro di ippoterapia per disabili molto apprezzato, che fa da riferimento per tanti altri centri specializzati in questo prezioso servizio alla cittadinanza.
16 luglio 2015