Agenzia Agi
Roma, luglio 2016 – Non solo la “Tomba del Gladiatore”, ma una vera e propria necropoli a carattere militare e’ venuta alla luce grazie alle nuove campagne di scavo e di studio condotte dalla Soprintendenza dal 2012 al 2016, nell’area archeologica al V miglio della via Flaminia, a Roma.
Le nuove indagini hanno contribuito a chiarire l’aspetto di monumenti gia’ emersi e hanno restituito altri tre edifici funerari, uno dei quali in eta’ tardo antica sarebbe stato sfruttato per impiantare una fullonica (officina per il lavaggio e la tintura delle vesti). Rinvenuto anche un numeroso gruppo di stele di pretoriani, che lascia spazio all’ipotesi di un’area, o almeno un monumento, a loro espressamente dedicato.
Oltre alla presenza della tomba del “Gladiatore”, il generale e senatore bresciano Marco Nonio Macrino, e di due sepolcri monumentali, di cui uno sicuramente attribuibile a un console vissuto sotto Adriano, sono stati riportati alla luce i resti marmorei di un sepolcro a dado e di uno ad altare di qualche decennio precedente. Il primo e’ appartenuto a un personaggio probabilmente di rango equestre – come si evince dalla sepoltura di un cavallo presso l’entrata del sepolcro – la cui carriera militare si svolse tra l’epoca di Augusto e quella di Caligola.
La decorazione marmorea di questa tomba, con i suoi tralci vegetali e i girali di acanto, rimanda al repertorio iconografico dell’arte ufficiale di eta’ augustea. Il lavoro degli archeologi si sta ora concentrando sullo scavo dell’edificio funerario sotto la fullonica. Il monumento, di complessa interpretazione, databile nella seconda meta’ del II secolo d.C., si ergeva a lato del sepolcro di Marco Nonio Macrino ed era orientato nella stessa direzione. Questo fa supporre una interdipendenza fra i due sepolcri: probabilmente inglobati in un unico progetto, con il monumento funebre sotto la fullonica destinato alle sepolture della ‘familia’ del senatore bresciano o allo svolgimento dei riti e del culto funerario connessi alla sua figura.
La trasformazione in fullonica, rimasta in uso fino ad eta’ tardo-antica avanzata, oltre a offrire i dati per una ricostruzione puntuale delle fasi di lavorazione, da’ l’idea di un cambio di destinazione d’uso dell’area: da zona di sepolcri a quartiere lavorativo. Alla luce dei nuovi scavi, quella della via Flaminia appare come una delle necropoli piu’ importanti del suburbio romano, da cui emerge una particolare concentrazione di sepolture di militari che qui hanno voluto lasciare, con la costruzione di grandiosi monumenti l’imperitura memoria del loro valore.
Grazie anche al clamore internazionale della scoperta della “Tomba del Gladiatore”, la Soprintendenza e’ al lavoro per inserire l’area archeologica, che gravita su un lotto potenzialmente ancora edificabile, nell’elenco dei luoghi pubblici da preservare e valorizzare.
8 luglio 2016