Ambientazione e animazione
Al Salone del Cavallo Americano un emozionante tuffo nei secoli scorsi, nel bel mezzo di un villaggio western con tutti i crismi: realizzato grazie all’accurata ricostruzione storica degli esperti di American Meeting, ripropone le strutture che si affacciavano sulle polverose “main street” del tempo che fu, fedelmente ricostruite in legno con scenari tratti da vecchie foto d’epoca e da cittadine western abbandonate. La banca, l’hotel, l’ufficio postale, il “barber shop”, la prigione, il patibolo, il cimitero… E tra le vie della western town pistoleri, sceriffi, e cowboy, con le ormai famose sparatorie e i “duelli al sole” del gruppo di animazione I Rancheros; ci saranno i becchini, le ragazze “da saloon” e, naturalmente, il pianista su cui non si deve sparare, il grande Piero Chiti con le sue mise coreografiche e la sua ottima musica; e ancora, l’indiano Takahoma, artista di Gardaland, con incredibili giochi di lazo e le danze pellerossa. Nei mille metri quadri di ambientazione e scenografie trova posto anche la divertente Old West Baby Farm, una mini fattoria western dove tutto è a misura di bambino: mini corral, mini saloon, mini animali (caprette) su cui provare l’ebbrezza di un vero rodeo, mini ballerine di can can, e addirittura mini istruttori di roping: un ragazzino che pratica questo sport fin da quando era piccolissimo insegnerà ai suoi coetanei in visita l’arte di acchiappare un manzo, in questo caso ovviamente finto, per le corna!
Animazione in ogni angolo e in ogni momento per questo coloratissimo “quadro” old western, nel quale troveranno posto anche le botteghe degli artigiani che, come un tempo, creano con le proprie mani magnifici oggetti lavorando materiali tradizionali come il cuoio o l’argento, ma proponendo anche tante idee nuove e curiose. Attraversando la strada, poi, ecco l’altra metà dell’universo western: il villaggio indiano di Tatanka con i suoi teepee, i Nativi Americani “ad altezza d’uomo” e un sacco di divertimento per bambini e famiglie: sagome per foto ricordo, tiro con l’arco a ventosa e soprattutto lo spassoso Rodeo su cavallo meccanico: tutti possono provare!
Dance&Music
In crescita ogni anno la popolarità del Salone del Cavallo Americano tra gli appassionati di musica e ballo country. Anche quest’anno, il “dancing people” a stelle e strisce avrà a propria disposizione una vasta parte dell’area esterna ai padiglioni, con due piste da ballo che funzionarenno non stop tutto il giorno e fino a tarda notte. Tutti potranno provare a seguire i passi con la guida degli animatori e dei maestri di ballo che si alterneranno a ravvivare l’ambiente, e tutti potranno apprezzare e imparare i diversi stili, dalla stranota line dance (ballo di gruppo in formazione con coreografie prestabilite), al ballo di coppia (il più noto è il two step, ma esistono molte altre forme), al catalan style che ha recuperato un certo “purismo” in parte andato perduto sia nel tipo di musiche scelte sia nella tradizione dei passi, ma che rispetto alla line dance di altri stili lascia una maggior facoltà interpretativa al singolo ballerino.
I numeri della sezione music&dance della Fiera parlano di tremila ballerini attesi sul dance floor, 25 dj provenienti da tutta Italia e di dieci stages gratuiti con noti maestri nazionali: da segnalare due corsi speciali di line dance, uno per allievi delle scuole (elementari e superiori) e uno per ragazzi diversamente abili; sabato, arriverà dalla Catalogna la guest star David Villellas, guru della country catalan line dance.
Più che interessante la sezione musica live, con vari interpreti: i “maratoneti” diurni saranno il pianista country Piero Chiti, di stanza nella Western Town, e i Tex Roses, mentre per i concerti live la selezione comprende due band e due solisti: in ordine di apparizione, venerdì alle 21.30 il celebre “fiddle man” Anchise Bolchi, un vero mago del violino country, sabato alle 17 i Lasttrain e alle 21.30 Steve And The Fishers; domenica, ancora alle 17, il giovanissimo Riccardo Cagni. Direttore artistico per la sezione musica e ballo è Isabella Ghinolfi, che ha svolto lo stesso ruolo per altre importanti manifestazioni nazionali tra cui Cavalli a Roma e Country Christmas ed è fondatrice di Wild Angels, uno dei gruppi che in Italia sono maggiormante impegnati nel promuovere il “country sense”, ovvero la cultura americana legata alla musica, alle tradizioni e alla
passione per l’american lifestyle.
Il “ruggito” dell’America
Chi ama i cavalli americani in carne e ossa solitamente ama anche quelli d’acciaio: ed ecco American Steel Horses, un’irrinunciabile promenade dedicata ai motori made in USA protagonisti indiscussi dell’American Dream e fedeli compagni dei cowboys americani quanto i loro ranch horse.
I simboli di questa passione, che siano kustom o conservati, romantiche Cadillac o rozzi e arrugginiti pick-up o ancora ruggenti muscle car, si troveranno sotto i riflettori di un’esposizione statica allestita all’interno del padiglione commerciale; ma soprattutto vi faranno bella mostra i simboli motoristici per eccellenza quando si parla di vita on the road: le Harley Davidson. Il pubblico potrà quindi godere di un excursus nelle icone classiche di questo settore a partire dalle origini più “vintage”, incontrando chi ha scelto questa cultura come stile di vita.
L’edizione “zero” di American Steel Horses è organizzata da American Meeting in collaborazione con club automobilistici e motociclistici e con la presenza di esperti del settore. Le porte del Salone si apriranno inoltre a tutti gli appassionati del made in USA motor sound: due giornate nelle quali i proprietari di motori americani a due, quattro o più ruote, senza limitazione di anno o stile, avranno libero accesso al quartiere fieristico consentendo al pubblico di ammirare i propri gioielli.
Press contact: Cochi Allegri [email protected]