Siena, febbraio 2015 – Si sa che coi cavalli è più facile rimetterci che guadagnarci: e lo sanno benissimo i proprietari dei barberi, cioè i cavalli di mezzosangue che corrono il Palio di Siena: da sempre li mettono a disposizione della Festa senza percepire nessuna ricompensa, come veri mecenati.
Cosa ci guadagneranno allora, direte voi? solo l’onore e la gloria, letteralmente, dopo che sono stati bloccati anche i controbuti al mantenimento che erano erogati dal Comune: ma in provincia di Siena chi ha nella sua scuderia un cavallo da Palio entra nella buona società della città, e se poi il barbero in questione vince anche una carriera il proprietario si guadagna una posizione di rispetto e rilievo che manterrà negli anni a pieno diritto.
E’ quindi una novità quella proposta ieri da Luca Anselmi, Mario Fracassi e Pippo Geraci alla runione con i Capitani svoltasi ieri in Comune: i tre rappresentanti dell’Associazione Proprietari e Allenatori hanno infatti chiesto per i barberi che vinceranno le future carriere un riconoscimento ufficiale da parte del Capitano e della Contrada di cui i cavalli porteranno i colori – e magari qualcosa anche da parte del fantino, perché no.
Vedremo in futuro se Siena accoglierà questa novità tra le tante regole e tradizioni del proprio Palio: una di queste, a proposito di chi possiede il cavallo vincitore, gli riconosce il diritto a tenere l’asta sulla quale era apposto il Palio vinto dal suo barbero.
Per i non senesi è solo un palo dipinto con una spirale in bianco e nero, i colori della città: per loro un simbolo di cui andare orgogliosi, e da esporre nell’angolo più caro della propria casa.
3 febbraio 2015