Anversa, aprile 2015 – La Marsigliese. Penelope Leprevost? Kevin Staut? Patrice Delaveau? Bosty? No: Simon Delestre. E’ per lui che è stato suonato l’inno nazionale di Francia questa sera ad Anversa (Belgio), al termine del Gran Premio, seconda tappa del Global Champions Tour 2015 dopo quella inaugurale di Miami. Il cavaliere francese (33 anni) in sella a Ryan des Hayettes ha avuto la meglio su cinque avversari in barrage dopo la conclusione delle due manches (diciotto concorrenti in seconda, cinquanta partenti in tutto) a zero penalità: fermando il cronometro a 37.96 senza alcun errore Delestre ha costretto alla seconda posizione un binomio molto difficile da battere – quando termina a zero – come il tedesco Hans Dieter Dreher su Embassy II, fermo a 38.74. Poi quello che potremmo definire uno dei fenomeni, se non ‘il’ fenomeno, di questa prima parte di stagione 2105: vale a dire Lintea Tequila sotto la sella dell’australiana Edwina Alexander Tops. Edwina dopo aver messo a riposo il suo straordinario Itot du Chateau non era più riuscita a trovare un cavallo che si adattasse al meglio alle sue caratteristiche di amazzone: era per questo anche un po’ di… cattivo umore, diciamo. Ma poi ecco questa baietta che dopo aver ricevuto le amorevoli cure tecniche, agonistiche e anche sentimentali del cavaliere che per primo l’ha valorizzata al meglio si è proposta all’amazzone australiana come la sua nuova superstar. Licinio Grossi: sì, è lui l’uomo al quale Edwina Alexander manda messaggi di… vero amore dopo ogni prestazione di Lintea Tequila senza affatto temere la gelosia di suo marito Jan Tops. Scherzi a parte: oggi l’amazzone australiana ha ritrovato gioia e successo proprio grazie a Tequila, cavalla acquistata da Tops alla fine del 2013 (Fieracavalli a Verona) e che dopo un positivo 2014 ora sta producendo una serie di prestazioni davvero formidabili dimostrando un’intesa e un’efficacia perfette con la sua amazzone. Una migliora l’altra, e l’altra migliora l’una: il classico esempio di vero binomio. Oggi tre percorsi netti e terzo posto in classifica a poco meno di tre secondi di distacco dal vincitore. Una continuità di risultati invidiabile. Con un errore in barrage – ma comunque meno veloce di Delestre – si è classificato al quarto posto il tedesco Christian Ahlmann su Codex One, mentre al quinto e sesto posto due rappresentanti di quel mondo arabo che ormai, soldi o non soldi, è una realtà con la quale fare i conti: l’egiziano Karim El Zoghby su Amelia con un errore, e lo sceicco del Qatar Khalid Al Thani su Vienna Olympic con dieci penalità. Purtroppo escluso dalla seconda manche della gara il nostro Lorenzo De Luca (unico azzurro in campo) in sella a Geisha van Orshof con un errore nella prima frazione di gara e un tempo non sufficiente a stare nei primi diciotto (a proposito: settimo in classifica Kevin Staut in sella a Elky van het Indihof, cavalla che proprio sotto la sella di De Luca nel 2014 ha fatto parte della squadra italiana vincitrice della Coppa delle Nazioni ad Arezzo/San Marino e per questo promossa nella Prima Divisione 2015). Così Simon Delestre porta a quattordici il numero delle vittorie in Gran Premio a partire dal 2001, anno in cui la sua carriera internazionale ha preso avvio. Quattordici Gran Premi non son pochi ovviamente: e questo è di certo uno dei più importanti. Chapeau, monsieur Delestre…
25 aprile 2015