Bologna, agosto 2016 – Il nuovo spettacolo equestre ideato e creato da Giuseppe Cimarosa: D’Amore e di Nebbia. “Dimentichiamo il tempo e seguiamo il solco della nostra vita. Amiamo la Luna ma salviamo la Terra. Custodiamo come oro questo posto che abitiamo … sarà il paradiso in questo mondo se non ci smarriremo tra la nebbia ”
Un legame sottile unisce da sempre il mondo del cavallo a quello del teatro. Due forme d’ arte vive e concrete , legate da un rapporto primordiale che va ricostruito sulla base di radici comuni ; comunicare con la libertà del corpo, dell’ uomo e del cavallo, che si fanno attori di un racconto pieno di sentimento , suggestione, concetti, poesia. L’ arte equestre al servizio di una drammaturgia evocatrice di immagini e visioni. Una rivoluzione che arriva con la riscoperta del valore della libertà del corpo e dell’ origine trasgressiva del movimento, una pienezza che coltiva sia lì estetica che la drammaturgia del movimento. Questi sono gli elementi che caratterizzano il nuovo spettacolo di Giuseppe Cimarosa. Il giovane regista e cavaliere si ripropone in un lavoro corale e personale che nasce dall’ esigenza di raccontare una Sicilia ancora incontaminata nella sua immagine tradizionale, un popolo forte di vitalità e d’ amore , immerso nel colore, ma anche tormentato dalle Nebbie dei prepotenti. Un popolo combattuto nella sua identità fatta di differenti facce ma capace di reagine e rendersi ancora meritevole del posto in cui vive. In questa nuova creazione l’ibridazione delle forme giunge ad una sintesi originale; un metissage di teatro , arte equestre , danza e musica che ha come obbiettivo quello di creare uno spettacolo fortemente contaminato e contemporaneo che mischia l’ espressività del movimento dell’ attore con quella del cavallo, il fluire armonico della danza e della musica , note , sonorità tradizionali e liriche d’ atmosfera, per sedurre il pubblico incantato dal confronto creato da queste diverse forme d’arte che insieme si fondono in un canto primigenio che riemerge alla memoria dal profondo della nostra tradizione.
Comunicato di Giuseppe Cimarosa