Las Vegas, aprile 2015 – Steve Guerdat: è lui il nuovo campione di Coppa del Mondo. Il cavaliere elvetico ha vinto la trentasettesima finale questa notte (ieri pomeriggio, in ora locale) a Las Vegas in sella a Paille de la Roque. Un successo che aveva più volte sfiorato e mai raggiunto, e che ora finalmente va ad arricchire un curriculum davvero eccezionale. Ma un successo conquistato non senza qualche patema d’animo proprio nell’occasione in cui patemi d’animo sembrava che non ce ne sarebbero stati per niente. Quando infatti Guerdat è entrato in campo per il suo ultimo percorso la situazione di classifica lo vedeva nell’invidiabile vantaggio di due barriere nei confronti dei diretti inseguitori, Penelope Leprevost su Vagabond de la Pomme e Bertram Allen su Molly Malone entrambi a nove penalità. Il campione olimpico in carica dunque poteva permettersi fino a due errori ma senza uscire dal tempo massimo: e la difficoltà stabilita dal cronometro non era del tutto irrilevante dato che molti concorrenti ne sono stati penalizzati.
Dunque Guerdat comincia il suo percorso. Ma ecco un primo errore. La tensione comincia a farsi sentire. Tutto però fila liscio fino all’ultimo ostacolo, un imponente passaggio di sentiero che si affronta uscendo da una curva senza poi molto spazio per dosare l’avvicinamento. E lì le frazioni di centesimi di secondo diventano un tempo che si dilata enormemente nel pensiero di chi si trova alle prese con il da farsi: un da farsi che si deve decidere appena fuori dalla curva perché non c’è molto spazio di galoppo. Quindi: calibro un avvicinamento al millimetro per assicurarmi l’ostacolo al meglio con il rischio che se per sfortuna viene l’errore poi magari non sto nel tempo massimo? Oppure mi ci butto contro a corpo morto sperando che la distanza mi venga giusta con la certezza di stare così dentro il tempo massimo dato che anche con un eventuale errore vinco? Pensieri elaboratissimi che però hanno la durata di un clic, forse meno addirittura… Anzi: non sono nemmeno pensieri, sono piuttosto reazioni che stanno dentro il modo di esser cavaliere in quel particolare frangente. Steve Guerdat opta per la seconda soluzione, lascia le redini addirittura e scaraventa Paille de la Roque contro quel monumentale largo finale: la cavalla parte lontanissima dall’ostacolo e ci rimane quasi dentro, fortunatamente riuscendo a riceversi senza danni se non quelle quattro penalità che – come da previsione – non compromettono la vittoria dato che la linea delle fotocellule viene tagliata prima che termini il tempo accordato. Guerdat vince la finale della Coppa del Mondo ma non è il trionfo che probabilmente avrebbe desiderato: la gioia per il successo esploderà dopo, poco più tardi, in questo momento e a caldo sono la coscienza e la consapevolezza di cavaliere e di uomo di sport a prevalere. Steve sorride, scuote la testa, alza un braccio e con la mano sembra dire al pubblico ‘sì sì, lo so, potevo fare meglio… ’. Ma poi esce dal campo di gara e da quel momento in poi conta solo il risultato finale: Steve Guerdat campione di Coppa del Mondo! Una soddisfazione enorme anche per chi ha già provato la gioia di ricevere al collo la medaglia d’oro individuale alle Olimpiadi.
Una soddisfazione meritata se si considera il cammino lungo il quale è stata raggiunta: Guerdat e Paille de la Roque hanno fatto un’ottima prima prova (quella di velocità giovedì) senza errori e con il 5° posto; poi una formidabile seconda prova venerdì (barrage) con due favolosi percorsi netti che hanno fruttato la vittoria; infine un bellissimo percorso netto nella prima manche di ieri, seguito poi dall’accaduto di cui s’è detto nella seconda. Certo, non c’è stata una superiorità schiacciante in termini di risultato nei confronti degli avversari: la francese Penelope Leprevost e l’irlandese Bertram Allen sono rimasti indietro di un solo punto (8 contro 9), entrambi protagonisti di una stupenda finale; la statunitense Elizabeth Patton Madden su Simon ha chiuso a 10 punti, così come il giovane belga Jos Verlooy che su Domino ha commesso ieri uno sciagurato errore nella seconda manche senza il quale avrebbe addirittura vinto! Probabilmente Guerdat avrebbe preferito chiudere a 4, se non addirittura a zero… ma alla fin fine conta solo quello che viene inciso nell’albo d’oro del circuito mondiale: nel quale Steve è il terzo svizzero in trentasette anni a mettere la firma dopo Markus Fuchs su Tinka’s Boy nel 2001 e Beat Maendli su Ideo du Thot nel 2007.
Nello sport si usa dire che chi vince ha sempre ragione, tuttavia i protagonisti di questa finale di Coppa del Mondo alle spalle di Guerdat sono stati tanti. Oltre a quelli che abbiamo citato, dobbiamo aggiungere anche il nostro Luca Moneta, il quale è stato autore di una prima manche davvero eccellente anche se chiusa con quell’errore che gli ha precluso l’accesso alla seconda frazione di gara (21° posto conclusivo per lui): “Sono partito veramente pronto per questa finale”, ha detto il cavaliere azzurro, “ma purtroppo siamo stati spiazzati dall’atmosfera del campo e dal grande calore del pubblico. È stata proprio questa, forse, la più grande difficoltà. Connery il primo giorno ha cominciato a ‘esaltarsi’ un po’ e ha commesso tre errori che non avrebbe mai fatto in altre situazioni. Lo stesso è successo il secondo giorno. Lavoro sulle emozioni dei miei cavalli, e oggi Connery era senz’altro più tranquillo. Onestamente ho sottovalutato il verticale e alla fine è arrivato un piccolo errore. Sono comunque contento, perché Connery è un cavallo davvero speciale; che meritava senz’altro di più, ma sono certo che torneremo agguerriti come sempre”.
CHI È STEVE GUERDAT
Nato il 10 giugno del 1982, è figlio dell’attuale commissario tecnico della squadra francese, Philippe Guerdat, a sua volta e a suo tempo grande nome del salto ostacoli elvetico (domanda – ma per chi avrà fatto il tifo Guerdat senior tra Penelope Leprevost e Guerdat junior… ?). Ha partecipato a tre Olimpiadi vincendo la medaglia di bronzo a squadre nel 2008 su Jalisca Solier e quella d’oro individuale nel 2012 su Nino des Buissonnets. Due Campionati del Mondo: 2010 e 2014. Dieci Campionati d’Europa, dei quali cinque giovanili (due medaglie di bronzo a squadre: una da junior, una da young rider): tra i seniores ha vinto con la squadra l’oro (2009), l’argento (2005) e il bronzo (2003). Nove finali di Coppa del Mondo compresa l’attuale: 3° nel 2007, 2° nel 2012 e 2013, prima della vittoria di questa notte. Nel 2010 ha vinto a Ginevra la finale della Rolex Top-10. Ha fatto parte per quarantanove volte della squadra elvetica di Coppa delle Nazioni riportando cinque vittorie. In Gran Premio di Coppa del Mondo ha ottenuto cinque successi, mentre in CSI e CSIO ha raccolto ventidue vittorie.
CHI È PAILLE DE LA ROQUE
Nata nel 2003 da Kannan e da una figlia di Dollar du Murier, la saura francese compagna di vittoria di Steve Guerdat a Las Vegas ha cominciato la sua carriera internazionale sotto la sella del cavaliere ugualmente francese Samuel Locoche nelle gare riservate ai cavalli giovani. Poi a sette anni è passata a Stephane Frey (francese a sua volta) e con lui ha esordito in Gran Premio di CSI a otto anni, per poi approdare in quella stessa stagione (il 2011 dunque) nelle scuderie dell’amazzone elvetica Alexandra Fricker, con la quale nel corso di due anni, quindi fino a tutto il 2013, si è messa in grande evidenza ottenendo una consistente serie di ottimi risultati (4° posto, tra l’altro, nel Gran Premio Roma a Piazza di Siena 2013). Nel 2014 arriva a Steve Guerdat: finale di Coppa del Mondo a parte, il suo miglior risultato con lui è la vittoria del Gran Premio di Coppa del Mondo a Goteborg quest’anno.
20 aprile 2015