Siena, 27 luglio 2017 – Tornasol è risultato positivo ad alcuni farmaci secondo il test antidoping effettuato dopo il suo rifiuto di correre all’ultimo Palio di Provenzano, per il quale avrebbe dovuto correre con i colori della Tartuca montato dal fantino Trecciolino, al secolo Luigi Bruschelli.
Questo il comunicato ufficiale diramato dal Procuratore della Repubblica, Salvatore Vitello:
“Con riferimento al procedimento penale iscritto a seguito dei prelievi effettuati la sera del 2 luglio 2017 sul cavallo Tornasol, assegnato alla contrada della Tartuca, atteso l’interesse pubblico della vicenda, si comunica che sono pervenuti i risultati delle analisi nonché la relazione di valutazione tecnica del competente ufficio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. A fronte della negatività delle analisi relative ai prelievi effettuati alla data del 29 giugno 2017 (cioè appena prima dell’assegnazione alla stalla della Tartuca, n.d.r.) è stata riscontrata, per i prelievi del 2 luglio scorso, la positività delle stesse con riguardo ad alcuni farmaci.
In relazione a tale aspetto le indagini proseguono per svolgere i necessari approfondimenti.
Allo stato non sussiste invece alcuna relazione tra le sostanze rilevate nel sangue ed il comportamento tenuto dal cavallo Tornasol durante i tentativi di entrata tra i canapi“.
Al momento non sono stati resi noti i farmaci a cui Tornasol è risultato positivo, ma come evidenziato dalla Procura non si tratta di principi attivi che possono aver interagito con il comportamento del volitivo baio oscuro – per intenderci, pare niente anfetamine.
Del resto una disamina a posteriori del comportamento di Tornasol è presto fatta e verificabile guardando i video del 2 luglio 2017: il cavallo si è sempre mostrato calmo e tranquillo, anche durante il corteo storico. Fino al momento in cui Trecciolino gli è montato in groppa e ha provato a farlo entrare tra i canapi: lì Tornasol ha cominciato a dire no e non c’è stato nulla da fare, non ha corso la sua carriera.
Appena rientrato nell’entrone il cavallo, che da un’ora era agitatissimo per i ripetuti tentativi e quindi aveva sudato parecchio, ha bevuto due secchi d’acqua e si è del tutto calmato: è rientrato alla stalla della Tartuca per il consueto tragitto tra vicoli e stradine affolalte di gente senza dare segno del minimo nervosismo, sereno come un bambino bene educato.
A proposito di Trecciolino: appena dopo il Palio di luglio il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Siena, Roberta Malavasi, ha accolto le richieste di rinvio a giudizio della Procura di Siena riguardanti Luigi Bruschelli, il figlio Enrico Bruschelli, Sebastiano Murtas (entrambi fantini del Palio) ed un veterinario di Viterbo.
L’accusa è di aver falsificato microchip e dcumenti di alcuni Purosangue Inglesi per farl passare come mezzosangue e quindi farli scendere in piazza per i Palii a Siena.
Che come noto può essere corso solo da cavalli di mezzosangue, secondo le regole del Protocollo che il Comunedi Siena si è dato da anni per diminuire al massimo i rischi di incidenti.
Le accuse per Bruschelli & c. sono per maltrattamento di animali, falso ideologico e violazione dei sigilli a vario titolo in concorso oltre la somministrazione ad alcuni cavalli di un cocktail di farmaci, per lo più antinfiammatori e antidolorifici.